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Caos treni, indagini per attentato alla sicurezza: “In quel punto non ci sono telecamere”

L’obiettivo degli incendi da natura dolosa appiccati ieri a tre pozzetti nei pressi del nodo ferroviario di Firenze sarebbero stati scelti perché in quel punto non ci sono telecamere. Lo ha dichiarato l’ingegnere Daniele Moretti, direttore della circolazione di Rfi, mentre continuano le indagini per attentato alla sicurezza dei trasporti e accertamenti sulla pista anarchica.
A cura di Ida Artiaco
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"Nel punto in cui si è verificato l'incendio non ci sono telecamere. Forse l'obiettivo è stato scelto proprio per questo, ma aspettiamo gli esiti delle indagini degli inquirenti". A parlare è l'ingegnere Daniele Moretti, direttore della circolazione di Rfi, la Rete ferroviaria italiana, società del gruppo Ferrovie dello Stato che gestisce la rete dei binari sui quali circolano tutti i treni. In una intervista al Corriere della Sera ha spiegato cosa è successo ieri, quando l'Italia è stata spaccata a metà dopo che tre diversi roghi di natura pare dolosa sono stati appiccati a tre pozzetti nei pressi del nodo di Firenze, tra Rovezzano e Firenze Campo Marte, mandando in tilt tutto il sistema dell'Alta Velocità e creando disagi al traffico ferroviario con cancellazione dei treni e ritardi fino a 4 ore da Milano a Napoli.

Treni in tilt: "Inevitabile che si bloccasse tutta la circolazione"

Secondo Moretti, "in un punto fondamentale, il nodo di Firenze, un incendio di tre pozzetti, dove passano cavi della trasmissione dati per gli apparati di sicurezza della circolazione dei treni, ha determinato l’arresto del traffico", ed era inevitabile che ciò accadesse perché quando si verificano episodi del genere, "il blocco scatta in automatico, a garanzia della sicurezza. Tutti i treni hanno arrestato la loro corsa nel punto in cui si trovavano". Tuttavia, ancora non sono stati quantificati i danni: "Non abbiamo ancora fatto i conti, ma direi che il danno maggiore è stato arrecato ai cittadini", ha concluso Moretti".

Indagini in corso per il caos treni, non esclusa la pista anarchica

Intanto, le indagini proseguono per attentato alla sicurezza dei trasporti e si segue la pista anarchica. Dopo ore di indagini, sempre nella giornata di ieri, era arrivata la rivendicazione di un gruppo di anarchici attraverso una nota pubblicata sul sito Finimondo.org, dal titolo: "La strategia della lumaca": "Cosa è successo? All'alba, nella prima periferia del capoluogo toscano, una cabina elettrica dell'Alta Velocità si è surriscaldata al punto da andare in fiamme. Sarà stato un caso? Una coincidenza? Una ‘vile provocazione'? Oppure, più semplicemente ed umanamente, un gesto d'amore e di rabbia?", si legge nel post che gli inquirenti stanno vagliando con attenzione. "Tutto, si ricorda nel sito, avviene "dieci giorni dopo il ventunesimo anniversario della morte di Maria Soledad Rosas, due giorni dopo il diciottesimo anniversario della morte di Carlo Giuliani, e poche ore prima della prevista sentenza da parte del Tribunale di Firenze contro una trentina di anarchici". Il risultato, spiega ancora la breve nota su Finimondo.org, è che "la linea ferroviaria che collega Roma e Firenze è ferma, sospesa, bloccata".

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