Caos treni a Roma, cos’è successo: dal guasto alle polemiche sul “chiodo” di Salvini e la risposta di Rfi
Intorno alle 6.30 del mattino di ieri, mercoledì 2 ottobre, gran parte della circolazione dei treni italiani è andata in tilt a causa di un guasto che si è verificato tra le stazioni di Roma Termini e Roma Tiburtina che di fatto ha paralizzato il traffico ferroviario coinvolgendo sia treni Alta velocità, sia Intercity che Regionali. Per ore i treni sono rimasti bloccati lungo il più importante snodo ferroviario della Penisola con cancellazioni e lunghissimi ritardi che hanno coinvolto l'intera rete.
Secondo quanto ricostruito finora, tutto era partito alcune ore prima del blocco quando, durante alcuni lavori di manutenzione sui binari, alcuni operai avrebbero tranciato i cavi elettrici della centralina delle due importanti stazioni che di fatto sono rimaste al buio senza possibilità di controllare il traffico ferroviario. Come ha spiegato il Ministro Matteo Salvini, "un chiodo" conficcato in una canalina avrebbe mandano in tilt il sistema. Stessa versione di Rfi, che ha sospeso il contratto con la ditta accusata di aver causato il guasto, ammettendo però che i sistemi di allerta e l'alimentazione ausiliaria non hanno funzionato a dovere e che ci sono indagini in corso.
Cosa è successo alle 6:30 di mercoledì 2 ottobre: il caos treni a Roma
Il caos è scoppiato poco prima delle 6.30 di mercoledì 2 ottobre quando l'intera rete elettrica delle due stazioni di Roma Termini e Roma Tiburtina si è spenta a causa di un guasto a una centralina elettrica. Di conseguenza l’intera circolazione dei treni attorno alla Capitale è stata bloccata con ripercussioni su tutta la rete nazionale. I problemi sono andati avanti per tutta la giornata e anche oltre. Moltissimi i treni cancellati e tanti quelli con ritardi di diverse ore e con limitazioni di percorso. Ad un certo punto si sono spenti anche i tabelloni delle indicazioni in stazione e migliaia di viaggiatori sono rimasti in balia degli eventi senza sapere nulla. Solo in tarda mattinata la circolazione è ripresa ma solo gradualmente e solo nella mattinata di giovedì la circolazione ferroviaria è tornata regolare.
Le cause del guasto: il "chiodo", la cabina spenta e il mancato allarme
Anche se le indagini sono ancora in corso, secondo quanto ricostruito finora, tutto sarebbe nato da un errore umano durante alcuni lavori di manutenzione effettuati da un'azienda esterna sulla tratta ferroviaria romana. In particolare un chiodo piazzato in una canalina di plastica dove passavano cavi della centralina elettrica che distribuisce l'elettricità alle stazioni ferroviarie avrebbe mandato in tilt la centralina. A peggiorare la situazione il fatto che non sono scattati gli allarmi previsti. Tra il guasto e lo spegnimento dei sistemi infatti sarebbero passate circa tre ore durante le quali è entrato in funzione il sistema ausiliario previsto proprio in simili casi. Nel frattempo, però, nessuno si era accorto del guasto perché nessun segnale di allarme è scattato.
Le polemiche sulle dichiarazioni di Matteo Salvini
"Ho chiesto una verifica delle centraline di alimentazione in tutta Italia a questo punto perché non è possibile che un errore di un privato possa fermare mezza Italia" ha dichiarato il ministro dei Trasporti, Matteo Salvini, parlando di un chiodo all'origine del tutto. "Un'impresa privata ha fatto male il suo lavoro e chi doveva intervenire subito è intervenuto troppo tardi. Se è vero, come mi dicono, che un'impresa ha danneggiato un cavo di alimentazione di una cabina voglio sapere qual è l'impresa. Perché non puoi rovinare la giornata di lavoro a migliaia di italiani per un chiodo" ha aggiunto Salvini. Parole che hanno scatenato polemiche e una reazione delle opposizioni che hanno chiesto una sua relazione in Parlamento: "Salvini venga in Parlamento e non cerchi il capro espiatorio ma si assuma la responsabilità del disastro di ogni giorno".
Cosa ha detto Rfi sul guasto che ha mandato in tilt il traffico ferroviario
Dopo il caos dei treni di ieri, l'ad di Rfi, Giampiero Strisciuglio, si è scusato ma ha scaricato la responsabilità su una ditta esterna, sospendendo il contratto, pur ammettendo che vi è stata contemporaneamente anche una catena di anomalie. "Un’attività svolta in modo non corretto ha danneggiato un cavo e compromesso il funzionamento dell’alimentazione elettrica di una cabina" ha spiegato al Corriere della Sera, aggiungendo: "A quel punto si è aggiunto il malfunzionamento della stessa cabina, anziché intervenire il sistema di alimentazione alternativo è scattata la messa in sicurezza dell’operatività, scollegando tutto".