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Canone Rai, cosa rischia chi non ha mai pagato

Chi non ha pagato il canone senza motivo rischia di dover versare da due a sei volte l’importo evaso. Per chi invece ha fatto una falsa dichiarazione di non possedere alcun televisore, rischia fino a 2 anni di carcere.
A cura di A. P.
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Il canone Rai è una tassa obbligatoria sul possesso della tv e come tutte le imposte prevede controlli sugli evasori e importanti sanzioni per chi non paga. Ma cosa rischia concretamente chi evita di versare il canone Rai che da quest'anno è stato accorpato alla bolletta dell'elettricità? Come ricorda il portale ‘laleggepertutti.it', le sanzioni previste dalla legge parlano di un multa da due a sei volte l'importo evaso che, con un canone passato a 100 euro, significa che l'abbonato che omette di pagarlo senza ragioni può vedersi recapitare una multa da 200 a 600 euro. Scovare gli evasori da quest'anno è più semplice proprio grazie al meccanismo della bolletta elettrica che rende però più facile anche la vita ai distratti.

Non mancano però i casi in cui il canone non sia stato addebitato in bolletta a causa di problemi di varia natura a cominciare da disguidi su residenze e intestazioni dei contatori, per questo a provvedere doveva essere il contribuente di sua iniziativa. Il mancato addebito in bolletta infatti non prevede scusanti per il cittadino che è tenuto a valutare la sua situazione e nel caso obbligato al pagamento attraverso modello F24 se non vuole rischiare sanzioni. Il modello deve essere compilato indicando i codici TVRI, se si è già titolari di un abbonamento Rai, oppure TVNA, se si deve saldare un nuovo abbonamento.+

Rischia molto invece l'utente che ha  inviato all'Agenzia delle entrate una falsa dichiarazione in cui ha affermato di non possedere alcun televisore: in questo caso prevista una pena fino a 2 anni di carcere per il reato di falso ideologico del privato in atto pubblico. Al contrario se si rientra tra coloro che sono esonerati dal pagamento del canone ma arriva comunque l'addebito con la bolletta dell'elettricità, è possibile intraprendere due strade: versare all'ente gestore del servizio elettrico l'importo dei soli costi dell'utenza, togliendo il canone o pagare l’intera fattura e domandare il rimborso all'Agenzia delle entrate. Il secondo caso è quello più prudente.  Dopo aver scritto all'Agenzia delle entrate, dichiarando il motivo per cui si ha diritto all’esenzione, l'ente verificherà le motivazioni e darà il via libera al rimborso che avverrà con accredito sulla prima fattura utile o, in caso di intoppi, direttamente d aparte dell'Agenzia.

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