Cane ucciso al Giglio, la proprietaria di Hollie denuncia il carabiniere: “Stava solo abbaiando”
Non si dà pace la proprietaria di Hollie, la cagnolina che venerdì scorso è stata uccisa da un carabiniere al porto dell’Isola del Giglio. La sua versione è diversa da quella emersa subito dopo l’episodio, con il carabiniere che avrebbe sparato con la sua pistola d’ordinanza al cane dopo aver subito un'aggressione da parte dell'animale. Lei, come riportano i quotidiani locali, sostiene che il cane avrebbe solo abbaiato contro il militare. “Poteva allontanare Hollie in un altro modo, sono sicura che ci potevano essere alternative alla sua morte”, ha detto la donna, che lunedì mattina ha presentato una denuncia alla Procura per chiedere che siano accertate le responsabilità del militare per il reato di uccisione di animali. È l’avvocato Riccardo Lottini, al quale si è rivolta la proprietaria di Hollie, a ricostruire cosa è accaduto venerdì sul porto dell’Isola del Giglio, quando il cane è deceduto dopo essere stato raggiunto da due colpi sparati dal carabiniere. “Il piccolo meticcio era esuberante e giocherellone, ma non aggressivo – così l’avvocato – e la sua uccisione non trova giustificazione alcuna”.
La denuncia presentata dalla proprietaria del cane – Secondo la proprietaria del cane, Hollie (che era un cane di piccola taglia, pesava circa 16 kg) si sarebbe allontanata da lei solo per pochi istanti, per l’avvocato solo il tempo di aggirare il muretto che divide la spiaggia, dove si trovava la donna, dal molo, dove il cane si era appena spostato. L’avvocato ha spiegato che la proprietaria stava recuperando il cane proprio su richiesta del militare, infastidito nel sentirlo abbaiare, senza però essere minaccioso. Lei non avrebbe visto la cagnolina mordere il carabiniere. Stava comunque per metterle il guinzaglio, ma non ha fatto in tempo, l’animale è stato ucciso prima. Nella denuncia, i proprietari del cagnolino – che poi è morto dopo venti minuti di agonia tra le braccia della donna e di suo marito – hanno anche indicato un testimone che avrebbe visto quello che è accaduto sul molo. Inoltre, oltre a chiedere che venga chiarito quello che è successo sul porto, nella denuncia è stata allegata l’istanza con la quale si chiede il sequestro della carcassa dell’animale, che dopo la sua uccisione è stato portato all’istituto zooprofilattico di Grosseto e che venga analizzato per stabilire quali siano le parti del corpo raggiunte dai proiettili.