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Matteo Messina Denaro

Campobello in strada per dire no alla mafia dopo l’arresto di Messina Denaro: “Non siamo collusi”

Campobello di Mazara in piazza per dire no alla mafia con la parola d’ordine “La Sicilia è nostra è e non di cosa nostra”, dopo l’arresto di Matteo Messina Denaro. “Noi Non siamo collusi, qui c’è la città che si ribella alla mafia” ha scandito il Sindaco.
A cura di Antonio Palma
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I cittadini di Campobello di Mazara sono scesi in piazza questa sera per dire no alla mafia dopo l'arresto di Matteo Messina Denaro e la scoperta dei suoi covi nella cittadina Trapanese dove sarebbe rimasto per lungo tempo durante la sua latitanza. Un corteo colorato con in testa il sindaco, Giuseppe Castiglione, il vescovo di Mazara, i primi cittadini dei paesi limitrofi ma anche tanti giovani studenti. Tutti hanno sfilato per le stradine della città partendo dalla chiesa della Madonna di Fatica è arrivato fin sotto il covo del boss di Cosa Nostra con una parola d'ordine affermata con forza e più volte: "La Sicilia è nostra è e non di cosa nostra".

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Il sindaco di Campobello: "Noi Non siamo collusi, qui c'è la città che si ribella alla mafia"

Una frase che lo stesso primo cittadino di Campobello ha voluto scandire dal microfono  durante il suo intervento alla manifestazione  prima di rigettare le accuse di collusione coi mafiosi e di omertà. "Noi Non siamo collusi, qui c'è la città che si ribella alla mafia. Qui c'è la città al fianco dello Stato e delle istituzioni che lottano ogni giorno per liberare il nostro territorio" ha scandito Giuseppe Castiglione, aggiungendo;:"Questa manifestazione è la dimostrazione di quello che è il sentimento di tutti i cittadini di Campobello  e non solo.

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Tanti i cartelli e gli striscioni alzati durante il corteo per  dire no ai boss ma anche per invitare Messina Denaro a parlare e collaborare con la giustizia. "Campobello alza la testa e riparte da qui" recitava ad esempio uno degli striscioni; "Io Sento, io Vedo io parlo" era scritto su un altro, mentre su un altro campeggiava la scritta: "30 anni di latitanza protetta ora Messina Denaro collabori con la giustizia".

"La rivincita della nostra società, è un giorno di ripartenza"

"Questa è la rivincita della nostra società, è un giorno di ripartenza. Noi aspettavano la presenza tangibile dello stato che è arrivata il giorno fatidico del 16 gennaio 2023" ha sottolineato il sindaco, riferendosi al giorno dell'arresto di Messina Denaro e rilanciando l'idea di intitolare una strada con quella data. "In quella data c'è stato un raggio di sole per le nostre società che finalmente ha allontanato la cappa che ci ha inginocchiato per decenni e ha distrutto amministrazioni e società civile" ha proseguito il Sindaco, invitando ora tutti a prendere più coraggio e di collaborare evitando atteggiamenti omertosi.

Il Vescovo: Oggi si scrive una pagina nuova

"Vedere tutta questa gente dopo la cattura significa che c'è un Paese, un territorio che non solo plaude allo Stato ma che segna un riscatto" ha dichiarato invece il vescovo di Mazara Don Angelo Giurdanella, aggiungendo: "Oggi si scrive una pagina nuova, Inizia un tempo in cui insieme diciamo basta e insieme facciamo delle scelte e il bene trionferà".

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