Camorra, preso il boss latitante Antonio Lo Russo
E' stato arrestato a Nizza, dai carabinieri di Napoli, il superlatitante della camorra Antonio Lo Russo, 33 anni, figlio del boss Salvatore, ora collaboratore di giustizia. A confermare la notizia è stato il procuratore della Repubblica di Napoli, Giovanni Colancelo che aveva più volte sottolineato come la cattura di Lo Russo fosse uno degli obiettivi primari degli uomini della Direzione distrettuale Antimafia di Napoli. Ricercato dal 5 maggio del 2010, Lo Russo deve scontare già una condanna a vent'anni di reclusione per associazione per delinquere di tipo mafioso e associazione finalizzata al traffico di stupefacenti.. Antonio, figlio di Salvatore, capo dell’omonimo clan camorristico, era salito agli onori della cronaca anche quando fu ripreso a bordo campo dello stadio San Paolo nel corso della partita tra la squadra di casa e la Fiorentina (era il 13 marzo 2010) persa dai partenopei per 1 a 3 e in quella dell'aprile dello stesso anno i contro il Parma.
"Ringrazio l'Arma dei Carabinieri per aver realizzato un enorme successo con l'arresto del superlatitante della camorra Antonio Lo Russo. Complimenti alle donne e gli uomini delle forze dell'ordine, lo Stato ha sferrato un altro colpo vincente alla criminalità organizzata. Liberiamo la Campania da questi sciacalli". Lo ha dichiarato il senatore del Nuovo CentroDestra Giuseppe Esposito, vicepresidente del Copasir. Insieme a Lo Russo è stato arrestato il cugino Carlo, detto "Lellé", ricercato per tentativo di omicidio. Sull'arresto dei due ricercati, è in programma per domani una conferenza stampa a Napoli. L'operazione segna la fine delle indagini dei carabinieri, coordinate dai pm della Dia del capoluogo partenopeo, Enrica Parascandolo, Sergio Amato e Henry John Woodcock, e svolte d'intesa con l'Interpol e la gendarmeria francese.