Camogli, frana al cimitero: bare finiscono in mare. I familiari: “Dove sono i resti dei nostri cari?”
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Il giorno dopo il crollo di parte del cimitero a Camogli, Genova, nei pressi del comune si sono radunate almeno una ventina persone che aspettano notizie sui resti dei propri defunti finiti in mare a seguito del cedimento. Si parla di almeno duecento bare finite tra le onde e solo una decina almeno recuperate. I dipendenti comunali stanno incrociando le concessioni dei loculi con i numeri di riferimento per provare a dare una risposta ai familiari.
Sul fronte della frana intanto sono in corso i controlli per la stabilità della falesia: nell'area, oltre alla strada che collega Camogli con Recco già regolata per precauzione da un senso unico alternato a monte, ci sono una decina di case che ora rischiano di essere sgomberate, ma solo tre sono abitate quotidianamente, qualora i risultati evidenziassero pericoli.
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La Regione Liguria poco tempo fa aveva stanziato 400mila euro proprio per interventi che riguarderebbero il rafforzamento di un parte di terreno di quella zona. "Vicino all'area del crollo – ha spiegato il sindaco – sono in corso lavoro di consolidamento della falesia. Da una prima analisi, emerge che è stato un crollo difficilmente prevedibile e contenibile. Sulla cima di questa falesia c'erano una serie di loculi che sono precipitati". Oggi è previsto un nuovo incontro con i tecnici e l'assessore regionale alla protezione civile Giacomo Giampedrone.
I primi a dare l'allarme sono stati alcuni operai impegnati nella ristrutturazione di alcuni colombari. Si sono accorti delle vibrazioni del terreno e in pochi secondi la parete della falesia con alcuni loculi si è staccata ed è finita in mare da diverse decine di metri. Il rumore del crollo ai piedi della scogliera è stato comunque avvertito da tutti gli abitanti della zona.