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Cambia sesso e diventa una donna, ma non vuole divorziare da sua moglie

La storia di Alessandra Bernaroli, che quando era ancora un uomo si è sposato, e che ora attende la decisione della Corte Costituzionale: “Semmai la Consulta dovesse decidere di non riconoscere il nostro matrimonio, mi rivolgerò alla Corte europea dei diritti dell’uomo”.
A cura di Susanna Picone
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La storia di Alessandra Bernaroli e di sua moglie è una di quelle destinate a fare giurisprudenza in Italia. Si tratta della storia di un uomo che ha deciso di cambiare sesso – diventando appunto Alessandra – e che non vuole adesso il divorzio da sua moglie. Quando era ancora un uomo, infatti, Alessandro aveva sposato in Chiesa sua moglie. Ora – Bernaroli ha raccontato all’Adnkronos la sua intenzione di non lasciare sua moglie – attende la decisione della Consulta: “A giorni, probabilmente già questa settimana, l’ordinanza interlocutoria della Cassazione verrà pubblicata in Gazzetta ufficiale, a quel punto io e mia moglie avremo 20 giorni di tempo per presentare le nostre memorie. Lo faremo senza alcun dubbio e, semmai la Consulta dovesse decidere di non riconoscere il nostro matrimonio, mi rivolgerà alla Corte europea dei diritti dell’uomo”. Alessandra si dice decisa a non arrendersi. Lei e sua moglie si erano rivolte al Tribunale dopo che Bernaroli aveva ottenuto il cambio di sesso sulla propria carta d’identità ma per avere un nuovo documento si era fatta stilare uno stato di famiglia in cui la coppia risultava separata pur abitando sotto lo stesso tetto.

La Corte di Cassazione ha deciso di inviare gli atti alla Consulta muovendo dubbi sulla norma che ha imposto lo scioglimento del matrimonio: la sentenza degli ermellini non ha rappresentato una vittoria per Bernaroli che sperava che la Cassazione mettesse la parola fine alla vicenda. “In Italia bisogna trovare qualcuno che decida – lamenta la donna – non lo fa la politica e anche la giustizia dimostra di non assumersi la responsabilità di farlo. Lo dico con una nota di stanchezza, mentre continuo a vedere preservato lo status quo, il conservatorismo primeggia. In tutti i gradi di giudizio passati sinora ho toccato con mano la volontà di preservare la macchina burocratica”. Così Bernaroli che parla di un abominio riferendosi all’annullamento di un matrimonio “che di fatto è un divorzio di Stato”. Ma intanto la coppia, mentre aspetta che la Corte Costituzionale si pronunci, fa sapere all’Adnkronos che la fede nuziale resta all’anulare: “Al suo posto, è lì che rimarrà comunque vada”.

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