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Cambia sesso in carcere, trasferita tra le donne ma è costretta all’isolamento: “Detenute protestano”

La storia di una detenuta che ha cambiato sesso senza il completamento della trasformazione fisica. L’allarme del garante dei detenuti: “Durissima reazione delle altre detenute, situazione ingestibile”.
A cura di Antonio Palma
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Immagine di archivio
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Rinchiusa in carcere da uomo, col tempo ha cambiato sesso ottenendo anche il via libera dal Tribunale ma, trasferita nel carcere femminile come aveva richiesto, ora è costretta a vivere perennemente in isolamento perché molte detenute hanno protestato ed è sempre a rischio aggressioni. È quanto è costretta a vivere una detenuta rinchiusa nella sezione femminile del carcere di Perugia la cui situazione sta creando molta tensione all’interno del penitenziario, come ha denunciato anche il garante dei detenuti della Regione Umbria, Giuseppe Caforio.

Una situazione che è diventata ingestibile anche per la polizia penitenziaria e gli agenti in servizio nel carcere di Capanne, costretti ad affrontare continui liti e proteste. "Vi è stata una durissima reazione delle altre detenute che si sono per altro divise tra chi la osteggia e chi invece, anche per ragioni sessuali, l'avvicina", ha spiegato Caforio al Tgr dell'Umbria che ha ricostruito la vicenda.

Il carcere di Perugia
Il carcere di Perugia

La donna, che giuridicamente ha ottenuto dal tribunale il cambio di sesso anche senza il completamento della trasformazione fisica, ha dovuto lottare a lungo per essere trasferita dal carcere maschile dove si trovava in precedenza e dove era stata più volte aggredita e minacciata. Nello stesso carcere precedente la detenuta aveva poi anche rifiutato la collocazione nella sezione trans, ribadendo di essere ormai donna.

Per questo era arrivato infine l’ordine di trasferimento nel carcere femminile di Perugia dove probabilmente pensava di poter trovare tranquillità. Il suo arrivo invece ha generato caos nell’istituto penitenziario tanto da costringerla a vivere praticamente da sola, quasi sempre in isolamento in infermeria.

“Questa signora vive praticamente da sola con grossi problemi di socialità e ha difficoltà ad avere quelli che sono i diritti ordinari di qualsiasi detenuto” ha denunciato il garante dei detenuti, concludendo: “Occorre che questa detenuta sia inviata in contesti carcerari più ampi dove forse è possibile gestire queste situazioni".

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