video suggerito
video suggerito

Calenzano, bambina violentata dal prete: don Glaentzer perde lo stato clericale

Don Paolo Glaentzer, l’ex parroco della chiesa di San Rufignano a Sommaia di Calenzano (Firenze), era stato condannato a 4 anni e 4 mesi per violenza sessuale su una bambina. Ora è arrivata la decisione di Papa Francesco nei suoi confronti: dimissione dallo stato clericale.
A cura di Biagio Chiariello
1.581 CONDIVISIONI
Immagine

Dopo la condanna a quattro anni e quattro mesi di reclusione per violenza sessuale su una bambina di 10 anni don Paolo Glaentzer perde lo stato clericale. A comunicarlo è stata l'Arcidiocesi di Firenze."La Congregazione per la Dottrina della Fede ha reso noto che il Santo Padre Francesco ha deciso la dimissione dallo stato clericale del reverendo Paolo Glaentzer, sacerdote incardinato nella Diocesi suburbicaria di Sabina-Poggio Mirteto, già amministratore parrocchiale della parrocchia di San Rufignano a Sommaia".

La violenza sessuale

La decisione della Santa Sede arriva quasi un anno dopo la sentenza da parte del gup del Tribunale di Prato, al termine di un processo con il rito abbreviato, che vedeva come imputato l'ex parroco della chiesa di San Rufignano a Sommaia di Calenzano (Firenze). Il prete nel luglio 2018 era stato notato da due vicini di casa della famiglia della bambina appartarsi con lei in macchina. La vittima era parzialmente svestita al momento dell’intervento delle forze dell’ordine. Gli stessi carabinieri avevano salvato il religioso dalla furia dei presenti. “Il demonio mi ha fatto lo sgambetto", aveva detto prete ai giudici, durante l'interrogatorio.

Don Glaentzer arrestato

Subito sospeso della Curia fiorentina dal suo incarico presso la chiesa della frazione di Sommaia, don Paolo Glaentzer era stato messo agli arresti domiciliari. Il giudice il 5 marzo 2019 aveva stabilito anche un risarcimento di 50mila euro per la minorenne, mentre non aveva concesso nessun risarcimento per i genitori della bambina, che si erano costituiti parte civile. Il pm Laura Canovai aveva chiesto una condanna a 5 anni di reclusione.

1.581 CONDIVISIONI
autopromo immagine
Più che un giornale
Il media che racconta il tempo in cui viviamo con occhi moderni
api url views