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Caldo rovente in Italia, Brunetti (CNR) a Fanpage.it: “Valori sempre più alti, preoccupa la siccità”

Il mese di maggio ha chiuso con un’anomalia di temperatura di +1.83 °C rispetto alla media 1991/2020. Secondo l’esperto “i processi per l’eliminazione del combustibile fossile dovrebbero avvenire in tempi più rapidi”.
A cura di Beppe Facchini
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“La strada imboccata è quella giusta, ma le tempistiche non combaciano con le nostre reali necessità: i benefici di tutte le azioni che si stanno cercando di mettere in campo, forse, riusciranno a vederle solo le generazioni future”.

Michele Brunetti, dirigente di ricerca dell’Istituto di Scienze dell’Atmosfera e del Clima del CNR di Bologna, commenta così ai microfoni di Fanpage.it gli ultimi dati climatici, registrati e analizzati proprio nei laboratori emiliani, sul caldo anomalo di queste ultime settimane.

Con l'estate non ancora ufficialmente iniziata, il nostro Paese sta infatti già per attraversare una terza ondata di caldo africano, dopo le prime due arrivate precocemente nel corso di maggio.

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E i dati climatici approfonditi dallo stesso CNR di Bologna dicono che il mese scorso ha chiuso, a livello nazionale, con un'anomalia di temperatura di +1.83 °C rispetto alla media 1991/2020, ovvero rispetto all’ultimo trentennio. “Una singola anomalia però non è sufficientemente indicativa -rimarca Brunetti-, quello che preoccupa è piuttosto la questione legata alla siccità negli ultimi mesi”.

“Da dicembre a maggio, soprattutto nel nord Italia, ha piovuto meno della metà di quanto avviene di solito” continua l'esperto, il quale, alla domanda su temperature sempre più alte anche negli anni avvenire, risponde: “Siamo in un contesto di cambiamento climatico, le temperature aumenteranno via via ulteriormente e quindi anche le anomalie, in quanto si parte già da valori medi più alti rispetto al passato”.

I dati riguardanti maggio 2022 sono comunque secondi solo a quelli dello stesso mese di 19 anni fa, chiuso con un'anomalia di +1.87°C. In altre parole, si tratta di temperature che normalmente si osservano in pieno luglio. Non solo. Nello specifico, secondo le nuove proiezioni climatiche sul lungo periodo, proprio il mese di luglio potrebbe risultare quasi tropicale, a causa della presenza costante di un vasto campo di alta pressione di origine africana che è destinato ad imporsi in maniera sempre più significativa sul Mediterraneo.

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Tradotto: c'è da attendersi valori termini fino a + 2 o 3 gradi oltre le medie, con punte massime oltre i 35 °C soprattutto in Pianura Padana, in gran parte del centro-sud e nelle zone interne di Sicilia e Sardegna. E le cose non dovrebbero andare meglio ad agosto, visto che, in base a tale tendenza, c'è da aspettarsi un altro mese con temperature oltre la media di circa due gradi.

Col caldo che aumenta, però, sale anche il rischio di contrasti termici in grado di creare fenomeni temporaleschi altrettanto imponenti e anomali rispetto al solito. È chiaro che bisogna fare qualcosa, dunque per Brunetti, in conclusione, non ci sono dubbi: “I processi, ad esempio per l'eliminazione del combustibile fossile, che produce gas serra e CO2, dovrebbero avvenire in tempi più rapidi”.

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