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Calcio al gattino che muore per il freddo, denunciata la 16enne del video social: “Ora basta gogna”

La persona responsabile del calcio al gattino Gray è stata individuata e segnalata all’Autorità competente. “Allo stesso tempo però deve cessare anche la gogna mediatica perché ogni tipo di violenza anche verbale non rappresenta un comportamento civile” hanno sottolineato dal Comune di Alberobello. Interviene anche l’avvocato della ragazza: “Non è ammissibile che venga giudicata dal tribunale dei social perché i rischi sono estremi e imprevedibili”.
A cura di Antonio Palma
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È stata identificata e denunciata la ragazzina protagonista del brutto video in cui dà un calcio a un gattino ad Alberobello, nel Barese, facendolo cadere in una fontana di acqua gelida che poi avrebbe causato la morte del felino di nome Grey. Si tratta di una 16enne immortalata nel filmato ripreso da un’amica e poi pubblicato sui social dove ha scatenato sconcerto e polemiche. A darne notizia è la stessa amministrazione del comune pugliese, chiedendo però di smettertela ora con la gogna mediatica e pubblica a cui è stata sottoposta la minore.

“Il fatto che nella nostra Città si è consumato nei confronti di un amico a quattro zampe è assolutamente inqualificabile e per questo l’Amministrazione intende informare la Collettività che la persona responsabile è stata individuata e segnalata all’Autorità competente, la quale ha avviato le dovute indagini su quanto accaduto” spiegano infatti dal Comune della città metropolitana di Bari.

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“Allo stesso tempo deve cessare anche la gogna mediatica perché ogni tipo di violenza anche verbale, al pari dei gesti che attentano alla sicurezza degli esseri viventi, umani o animali, non rappresentano un comportamento civile” aggiungono però dal Comune di Alberobello.

Il riferimento è ai tantissimi messaggi social contro la minore, comparsi negli ultimi giorni a seguito delle polemiche e dell’indignazione montata nel paese del Barese con minacce e insulti rivolti alla minorenne. Accuse che in alcuni casi mostrano anche la foto della minore e in altri addirittura una sua omonima che non c’entra nulla con la vicenda.

Nel filmato, si vede la ragazzina che di sera dà un calcio al gattino appartenente a una colonia felina che si era stabilita nel centro della cittadina, e lo scaraventa in una fontana pubblica in piazza per gioco. La scena è stata immortalata da un'altra persona presente, probabilmente un'amica della giovane che poi ha postato il video sui social.

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“Il nostro compito, quali Amministratori, ci chiama ad intraprendere un percorso rieducativo che metta al centro dell’attenzione della persona responsabile e di tutti noi, nessuno escluso, il rispetto e la cura degli animali. E questo percorso di rieducazione, recupero e riabilitazione anche collettiva è tanto più necessario ed importante quanto più riguarda le fasce più giovani della nostra Comunità. Per questo, allo stesso tempo, deve cessare anche la gogna mediatica perché ogni tipo di violenza anche verbale, al pari dei gesti che attentano alla sicurezza degli esseri viventi, umani o animali, non rappresentano un comportamento civile da parte di una Comunità che – da sempre – si è distinta per accoglienza e comprensione, valori e principi etici e morali che l’hanno resa Patrimonio mondiale dell’Umanità” scrivono dal comune pugliese.

In precedenza la stessa donna che si prendeva cura del gatto e della colonia di felini in zona e che ha denunciato il fatto, aveva chiesto di non andare oltre con minacce e altri atteggiamenti contro la ragazza che risponderà del suo gesto nelle sedi opportune.

La legale della ragazza: "Stop a odio social"

"Quanto compiuto dalla mia assistita resta esecrabile e lei ha compreso il disvalore e la gravità dell'atto che ha commesso perché maltrattare gli animali è un gesto vile. Se ci saranno profili penali verrà punita da un Tribunale con le accortezze e le tutele previste dal codice minorile ma non è ammissibile che venga giudicata dal tribunale dei social perché i rischi sono estremi e imprevedibili". Lo dice all'ANSA, Ornella Tripaldi, legale della ragazzina che ha colpito con un calcio il gatto. "Inoltre – aggiunge Tripaldi – non c'è alcuna evidenza che il gatto sia morto in quanto i ragazzi che erano presenti al fatto hanno dichiarato che seppur spinto, è riuscito immediatamente a venire fuori dalla vasca, a scrollarsi di dosso l'acqua per poi essere preso in cura da una coppia, forse di turisti". Per la legale "l'unica evidenza è che una minorenne è stata sbattuta in prima pagina, sui social con nome e cognome diventando oggetto di una terribile campagna di odio che deve finire. Lei e la sua famiglia stanno malissimo". Proseguono le indagini degli agenti della polizia locale e dei carabinieri per ricostruire l'accaduto.

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