Calatafimi, arrestato il sindaco Nicolò Ferrara
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Il sindaco di Calatafimi (Trapani), Nicolò Ferrara, è stato arrestato dalla polizia con l'accusa di corruzione, falsità ideologica e turbativa d'asta. Insieme a Ferrara sono stati arrestati anche due imprenditori palermitani, Ettore ed Enrico Crisafulli (padre e figlio di 69 e 34 anni), che devono rispondere di intestazione fittizia dei beni. Il gip ha disposto per tutti gli arresti domiciliari. L'inchiesta, coordinata dalla procura di Trapani e svolta dalla squadra mobile, è stata avviata dopo la denuncia di un dipendente dell'impresa edile “Simaco”, gestita dai Crisafulli, la società aggiudicatrice dei lavori di urbanizzazione primaria di contrada Sasi a Calatafimi. L'indagine, che non è ancora conclusa, coinvolge altre otto persone e tra queste ci sono anche alcuni dipendenti comunali. Nel corso dell'operazione sono state effettuate 11 perquisizioni domiciliari e personali a Calatafimi-Segesta, Palermo, Roma e Salaparuta.
Il sindaco, secondo l'accusa, aveva incassato 3.000 euro dall'imprenditore Francesco Fontana, di Calatafimi, per assicurargli l'aggiudicazione della gara. Di qui l'accusa di corruzione, mentre quella di falsità ideologica si deve a un provvedimento a sua firma, con cui invitava il responsabile del settore Finanziario a sospendere l'asta pubblica, perché l'amministrazione stava valutando la possibilità di ripristino dei mezzi oggetto della gara. Sarebbe stato questo un modo per favorire Fontana. Eletto il 6 maggio 2012 in una lista civica di ispirazione di centro cattolico, il 57enne Ferrara era anche presidente del Consorzio Trapanese “Legalità e sviluppo”, e in questa veste aveva tenuto nello scorso dicembre un seminario presso la prefettura di Trapani sulla normativa anticorruzione.