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Cagliari, operaio morto schiacciato da un container. Salvini era poche centinaia di metri per un evento

È stato schiacciato da un container durante le operazioni di scarico da una nave. Raffaele Massa, di Quartucciu, è morto questa mattina al Porto Canale di Cagliari. Salvini: “Morire sul lavoro a 50 anni è qualcosa che non si può accettare”
A cura di Biagio Chiariello
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Si chiamava Raffaele Massa, aveva 50 anni e risiedeva a Quartu Sant'Elena, l'operaio rimasto vittima dell'incidente sul lavoro avvenuto questa mattina, 26 gennaio, intorno alle 9.30, a Cagliari, nella zona del porto industriale di Macchiareddu gestita dalla Grendi, a bordo di una nave battente bandiera finlandese, la Estraden, noleggiata dal gruppo. Sul posto gli agenti della volante, la polizia scientifica e poi il medico legale.

L'uomo sarebbe stato schiacciato da un container durante le operazione di scarico della nave. La dinamica della tragedia è comunque ancora in fase di accertamento.

L’intera struttura tecnica — scrive il Gruppo Grendi in una nota — collabora con gli uffici preposti per la ricostruzione della dinamica dell’evento. Gli amministratori delegati, Costanza e Antonio Musso, sgomenti e addolorati dall’evento drammatico, stanno raggiungendo il porto di Cagliari e si stringono interno ai famigliari del colleghi".

Proprio in queste ore nel capoluogo sardo è presente il ministro delle Infrastrutture, Matteo Salvini per partecipare all'evento ‘L'Italia del sì'. Il vicepremier ha poi ricevuto una delegazione di sindacati del porto che gli avevano chiesto un incontro proprio alla luce della tragedia al Porto. "La sicurezza sul lavoro deve essere assolutamente centrale per il pubblico e per il privato — ha detto Salvini —. Morire sul lavoro a 50 anni è qualcosa che non si può accettare senza reagire, senza intervenire con ogni mezzo necessario".

Intanto i lavoratori portuali hanno indetto uno sciopero per 72 ore a seguito della morte di Massa. "Un'ennesima inaccettabile morte sul lavoro. Occorre mantenere la guardia alta e rafforzare il sistema di controlli e misure di sicurezza nell'ambito delle delicate e complesse attività nei porti, luoghi in cui possono crearsi situazioni potenzialmente rischiose per la salute e la sicurezza degli operatori". È quanto dichiara Claudia Camedda, segretaria generale Fit-Cisl Sardegna, in merito ai fatti di stamane. "Il ripetersi di queste tragedie è preoccupante e inaccettabile" ha proseguito.

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