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Cade nel pozzo per salvare una pecora: morto pastore nel siracusano

L’uomo è stato trovato senza vita all’interno di un pozzo in contrada Casale, nel territorio di Noto. Vi sarebbe precipitato nel tentativo di recuperare una pecora.
A cura di Davide Falcioni
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immagine di repertorio
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Un pastore del Siracusano di 67 anni e di nazionalità rumena ha perso la vita dopo essere caduto in fondo ad un pozzo ricavato in un appezzamento di terreno in contrada Casale, nel territorio di Noto, a due passi dalla Rosolini-Pachino. Stando a una prima ricostruzione fatta dai Carabinieri che indagano sul caso, la vittima, nel pomeriggio di ieri, stava portando al pascolo le sue pecore quando una di esse, forse staccandosi dal gregge, è precipitata in fondo al pozzo.

A quanto pare, nel tentativo di salvarla, il pastore è scivolato, cadendo nella cavità profonda circa sette metri. È stato necessario l'intervento dei vigili del fuoco per recuperare il corpo dell'uomo. La Procura di Siracusa ha aperto un'inchiesta sul caso e nelle prossime ore deciderà se disporre l'autopsia per verificare se tra le cause del decesso ci sono altre ipotesi, a parte l'incidente.

In agricoltura una media di 120 morti ogni anno

Il settore agricolo si conferma come uno dei più pericolosi e detiene il triste primato del tasso di infortuni su tutti gli altri comparti, con una incidenza due volte maggiore della media e una media di 120 morti all'anno. Secondo Federacma (Federazione Confcommercio) nonostante l'approvazione del decreto interministeriale nel 2015, previsto sin dal Nuovo Codice della Strada del 1992, la revisione dei mezzi agricoli non è ancora operativa e ciò fa sì che circolino 1,2 milioni di trattori sprovvisti di cintura di sicurezza e 670mila privi di rollbar, la struttura di protezione in caso di ribaltamento del mezzo. Mentre, spiega Federacma, appena 100mila hanno adeguato i mezzi agricoli fuori norma. "Attendiamo che la revisione diventi realtà da oltre otto anni e, contando che ci vorrà almeno un ulteriore biennio per formare il personale e attrezzare le officine, non possiamo più permetterci di perdere ulteriore tempo", dichiara Andrea Borio, il presidente di Federacma, associazione che raggruppa le associazioni nazionali dei rivenditori di macchine agricole e da giardinaggio.

"Ogni anno – aggiunge – l'agricoltura italiana perde 120 lavoratori a causa della inadeguata sicurezza, con costi sociali inestimabili e un corrispondente peso annuale per le casse dello Stato di oltre 200 milioni di euro. Morti bianche che gli altri Paesi hanno ridotto al minimo grazie all'introduzione della revisione dei mezzi agricoli".

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