Cade da nave da crociera, archiviate accuse a compagno: “Non poteva farmi del male”

Non è stato l'ex compagno a far cadere Laura Stuardo, la crocerista italiana miracolosamente sopravvissuta ad una drammatica caduta mentre era sulla nave Costa Fortuna in vacanza tra i fiordi norvegesi. Ne sono convinti gli inquirenti che indagavano sul caso e che, dopo circa un anno di indagine, hanno deciso di far cadere l'accusa di tentato omicidio nei confronti di Giovanni Pia.  L'incidente, che risale allo scorso 20 luglio, era avvenuto mentre la nave era ancorata nel porto di Flam, piccolo villaggio a sud della Norvegia.

In un primo momento si era pensato ad un suicidio, ma le attenzioni degli inquirenti poi erano ricadute sull'uomo anche perché il personale della nave aveva riferito alla polizia norvegese di un litigio tra i due nel giorno della caduta della donna. Era stata la stessa donna pochi mesi dopo, al suo risveglio dal coma, a smentire questa ipotesi. "Non ricordo nulla della caduta, ma non posso credere che Gianni mi abbia fatto qualcosa di male, sono ancora innamoratissima di lui" aveva spiegato la 55enne. "Non ricordo il litigio prima della caduta di cui parla il personale della nave. Non penso che potrebbe mai fare una cosa tremenda come buttarmi in acqua. E non capisco perché, se non ho cercato di suicidarmi, si debba sospettare di Gianni", aveva ribadito la donna smentendo anche l'ipotesi del suicidio.

"L'ho vista cadere e ho tentato di afferrarla, ma non ci sono riuscito", aveva spiegato l'uomo  nei confronti del quale ora pende ancora l'accusa di maltrattamenti. La donna infatti in precedenza aveva riferito di "cinque o sei episodi" di maltrattamenti che avevano anche portato ad una denuncia: "Gianni era disperato per motivi professionali e famigliari. L'ho denunciato, anche se poi ho ritirato la denuncia. Si è fatto curare ed è tornato diverso" ha assicurato la 55enne.