video suggerito
video suggerito

Cadaveri fatti a pezzi a Firenze: trovata la quarta valigia

Non c’è fine all’orrore. Trovata un’altra valigia nei campi antistanti il carcere di Sollicciano. È la quarta, dopo le altre tre trovate nei giorni scorsi e contenenti resti umani smembrati. Il contenuto, riferiscono i militari, è ancora da esaminare, tuttavia non è escluso che possa trattarsi dei pezzi mancanti dei corpi già trovati.
A cura di Angela Marino
413 CONDIVISIONI
Immagine

Non c'è fine all'orrore. Trovata un'altra valigia nei campi antistanti il carcere di Sollicciano. È la quarta. Dopo ore di ricerche palmo a palmo nell'appezzamento in cui nei giorni scorsi erano stati ritrovate altre tre valigie contenenti resti umani smembrati, i carabinieri si sono imbattuti in un'altra valigia. Il contenuto, riferiscono i militari, è ancora da esaminare, tuttavia non è escluso che possa trattarsi dei pezzi mancanti dei corpi già trovati. Al momento mancano ancora all'appello alcune parti dei due corpi, tra cui  una gamba dell'uomo.

Immagine

Solo poche ore fa è arrivata la conferma dell'identità di uno dei due corpi. Appartiene a Shpetim Pasho, uno dei due coniugi scomparsi nel Fiorentino cinque anni fa, l'impronta digitale estratta da uno dei due cadaveri trovati a pezzi, in tre valigie. È il risultato di una prima comparazione della Sezione impronte del Ris di Roma dei carabinieri, secondo cui tutti i punti rilevabili sull'impronta di un dito di un mano corrispondono alle impronte dattiloscopische di Shpetim Pasho. Il sospetto che potesse trattarsi della coppia di coniugi scomparsa da Castelfiorentino cinque anni fa è ormai diventato certezza. Per l'autopsia i due sono stati uccisi e fatti a pezzi con una motosega professionale.

Non ancora identificato il corpo femminile trovato smembrato nella terza valigia, tuttavia sembra ormai quasi certo che si tratti di quello di Teuta Pasho, la moglie di Shpetim, scomparsa con lui nel novembre del 2015. Marito e moglie, di origini albanesi, avevano preso un appartamento in Toscana per poter andare a visitare in carcere il figlio Taulant, di 28 anni, detenuto in Italia, nel carcere di Sollicciano, per reati di droga.

413 CONDIVISIONI
autopromo immagine
Più che un giornale
Il media che racconta il tempo in cui viviamo con occhi moderni
api url views