Cadavere in valigia a Vercelli: archiviato il caso, la morte di Franca Musso resta un mistero
Il caso del cadavere di una donna di 54 anni, Franca Musso, trovato due anni fa dentro una valigia nelle campagne di Alice Castello (Vercelli), resterà un mistero. Come anticipato dalle pagine locali del quotidiano La Stampa, il gip del tribunale di Vercelli ha accolto la richiesta del pm Francesco Alvino di archiviare il caso. Un caso che risale al 2017, quando la valigia con il corpo senza vita di Franca era stata trovata da alcuni cacciatori che erano impegnati in una battuta nei boschi. Il corpo della donna, originaria di Foglizzo, nel Torinese, e che viveva a Tronzano, nel Vercellese, era in avanzato stato di decomposizione. Gli inquirenti erano riusciti a risalire all'identità della donna grazie a una protesi vertebrale individuata durante l'autopsia, affidata al medico legale Cristina Cattaneo, lo stesso del noto caso di Yara Gambirasio.
La famiglia della donna aveva segnalato la sua scomparsa nel 2016 – Nel corso delle indagini era emerso che i familiari della cinquantaquattrenne avevano denunciato la sua scomparsa nell'ottobre del 2016, dopo che per giorni non avevano avuto più sue notizie. "Non avevo più sue notizie da giorni e quando sono andata a cercarla la casa era vuota", aveva detto la sorella affermando di aver presentato denuncia il 16 ottobre dell’anno precedente al ritrovamento del cadavere della valigia. Successivamente, il caso sembrava essere arrivato a una svolta quando un uomo residente nel Vercellese era finito nel registro degli indagati. Si trattava di un conoscente della vittima, un uomo col quale Franca Musso si era frequentata. Le ipotesi di reato nei suoi confronti erano di omicidio e occultamento di cadavere. I successivi esami e accertamenti non hanno però portato alcuna prova concreta e il gip ha archiviato il caso dopo la richiesta della procura. I familiari della donna non si erano opposti all’archiviazione.