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Cadavere donna in mare Lignano, l’autopsia non risolve il giallo

Il corpo era in avanzato stato di decomposizione: probabilmente è rimasto in mare per mesi.
A cura di D. F.
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E' di una donna il cadavere in avanzato stato di decomposizione trovato domenica scorsa in mare al largo di Lignano Sabbiadoro – in provincia di Udine – e recuperato dalla Capitaneria di Porto di Grado (Gorizia). Si tratta per il momento dell'unica certezza emersa dall' esame autoptico eseguito sul corpo dal medico legale Lorenzo Desinan su incarico della Procura della Repubblica di Udine.

Le condizioni martoriate del corpo – si è appreso a Udine – non hanno permesso agli esperti di formulare per il momento alcuna ipotesi sulla causa del decesso, neppure in via probabilistica. La conferma arriva dal Procuratore del capoluogo friulano Antonio De Nicolo che evidenzia la necessità di attendere il responso di ulteriori "accertamenti di carattere genetico", che il pubblico ministero titolare del fascicolo Lucia Terzariol ha affidato a un genetista.

All'esame autoptico ha preso parte anche un antropologo. Secondo una prima ipotesi del medico legale il cadavere sarebbe stato in acqua da alcuni mesi, "ma anche in questo caso sono valutazioni probabilistiche", aggiunge De Nicolo. Sarà dunque necessario attendere ancora giorni – o più probabilmente settimane – per iniziare a fare piena luce sul giallo e individuare le cause della morte della donna. Per quanto riguarda la sua identità, invece, i tempi potrebbero essere persino molto lunghi, sempre ammesso che si riesca a concludere con successo tutti gli accertamenti preliminari.

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