Cadavere abbandonato da tre mesi in un obitorio: nessuno ha reclamato la salma
È da tre mesi che il corpo di un uomo, morto a maggio a Mesola in provincia di Ferrara, si trova in un obitorio e nessuno lo ha ancora reclamato per occuparsi dell'organizzazione del funerale. Ad aver "ospitato" per tutto questo tempo il cadavere è la Casa della salute di Codigoro, come riporta la Nuova Ferrara. L’azienda Usl ha cercato di scoprire l'identità dell'uomo e di risolvere l'annoso problema.
Secondo quando ipotizzato dai sanitari, l'uomo viveva da solo e non aveva evidentemente nessuno incaricato di occuparsi della salma al momento della sua morte, fossero questi familiari o amici. L'azienda ha fatto sapere che è “consapevole del problema, ma che lo si sta cercando di risolvere", che la ricerca proseguirà ancora per qualche tempo nella ricerca, "in collaborazione con gli enti territoriali" e che, conclude "auspica di individuare una soluzione a breve”.
Se, tuttavia, le ipotesi del personale della Usl ferrarese venissero confermate, ed effettivamente non si riuscisse a trovare qualcuno che fosse legato all'uomo, sarà il Comune di Mesola farsi carico dei costi di quello che si definisce "funerale sociale". L'opzione è infatti prevista dalla legge italiana. Per i defunti soli in vita, indigenti o appartenenti a famiglia bisognosa l'amministrazione comunale stanzia dei fondi per occuparsi delle spese funerarie.
Di queste, che fanno parte della successione, se ne devono occupare gli eredi, ma nei casi sopracitati è appunto il Comune a venire in aiuto. La salma è quindi considerata non reclamata quando i familiari dimostrano disinteresse in modo esplicito, con una dichiarazione sottoscritta o con formale rinuncia alla eredità, oppure in modo implicito, con l’assenza dei comportamenti e delle attività necessarie alla sepoltura, solitamente entro trenta giorni dal decesso, anche se in questo caso il periodo di tempo ha superato questa scadenza.