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Cacciatore trova teschio umano nel bosco di Urbino: forse resti di Maurizio Cesaroni, scomparso a giugno

Un cacciatore ha trovato un teschio e i resti di un piede in un area boschiva di Urbino. L’uomo ha allertato le forze dell’ordine, che hanno anche rinvenuto i documenti di Maurizio Cesaroni, scomparso a giugno senza lasciare traccia.
A cura di Gabriella Mazzeo
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Alcuni resti umani sono stati ritrovati in una zona boschiva di Urbino da un cacciatore che poi ha allertato le forze dell'ordine. Stando a quanto reso noto, l'allarme sarebbe scattato proprio quando il cacciatore ha notato un teschio, abbandonato poco lontano dai resti di ossa. Le forze dell'ordine si sono recate subito sul posto per verificare quanto segnalato dall'uomo e iniziare le perlustrazioni del caso. I militari dell'Arma hanno individuato in località Ca' Staccolo anche altre ossa e uno scarponcino, nel quale sono stati trovati resti di ossa di un piede.

I carabinieri hanno inoltre rinvenuto anche una maglia, un pantalone e un marsupio contenente un portafogli e documenti. Secondo gli accertamenti effettuati, sui documenti di riconoscimento vi sarebbe il nome di Maurizio Cesaroni, 68 anni, la cui scomparsa è stata denunciata dai familiari lo scorso giugno all'Arma di Fano.

Maurizio Cesaroni, 68 anni
Maurizio Cesaroni, 68 anni

Il 68enne si era allontanato il 25 giugno dall'ospedale di Urbino e aveva fatto perdere le sue tracce, eludendo tutte le ricerche. Per chiarire se i resti umani fossero appartenenti al 68enne, bisognerà effettuare le dovute analisi. Per il momento, i resti recuperati ieri sera restano senza nome. 

Per mettere al sicuro le ossa umane e il materiale trovato durante la lunga operazione, i carabinieri hanno svolto una lunga attività di repertamento. Il materiale trovato è stato quindi sequestrato e messo a disposizione della Procura, che effettuerà i suoi accertamenti. Della scomparsa del 68enne fanese si è occupata anche la trasmissione di Rai Tre ‘Chi l'ha visto.

Cesaroni si era allontanato dal pronto soccorso di Urbino a fine giugno. Il 68enne si era recato in ospedale qualche ora prima, ma poi, per cause mai accertate, si era allontanato. I familiari hanno subito temuto che l'uomo potesse trovarsi in difficoltà. Nella denuncia, i parenti avevano spiegato che Cesaroni aveva con sé i documenti.

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