Cacciata di casa perché gay, per Malika sono stati raccolti 80mila euro
Per Malika, cacciata di casa perché omosessuale, sono stati raccolti 80mila euro di fondi per le spese legali. Si tratta di una campagna lanciata su GoFundMe per la 22enne di Castelfiorentino che proprio a Fanpage.it aveva raccontato la sua storia. Cacciata di casa perché omosessuale, aveva denunciato i genitori per maltrattamenti.
La vicenda è quindi approdata nell'ufficio di un avvocato che Malika avrebbe dovuto pagare con le sue sole forze, visti i rapporti tesi con i familiari. I genitori l'avevano cacciata di casa dopo che la ragazza aveva scritto una lettera per confessare la sua relazione con un'amica. Da allora non avevano più voluto che vivesse sotto lo stesso tetto.
La raccolta fondi era stata lanciata per permettere a Malika di affrontare non solo le spese legali, ma anche quelle riguardanti uno psicologo e una nuova sistemazione. Attorno a lei si è stretto il mondo della musica così come quello della politica e dello sport. Il presidente federale Gabriele Gravina ha espresso la sua solidarietà e quella del mondo del calcio alla 22enne, annunciando che appena possibile sarà invitata a Coverciano.
Progetti per il futuro
I fondi raccolti serviranno a Malika per affrontare le spese legali. In un'intervista a Fanpage.it ha assicura di avere un tetto sopra la testa in questo momento e di essere tranquilla. Pensa al futuro, però: nonostante le vicende che la tengono impegnata in questo periodo, sogna di diventare magistrato. "Ho un forte senso di giustizia – ha spiegato – e non voglio mettere questo sogno da parte. Voglio impegnarmi in futuro per arrivarci, anche se in questo momento sono impegnata con altre cose". Sulla sua storia d'amore, poi, Malika appare tranquilla: "Stiamo insieme da nove mesi, io ho smesso di sentirmi in colpa quando ho raccontato tutto ai miei amici. Sono innamorata di lei e non ho più paura"