Caccia al killer di Budrio, parla il Comandante Alfa: “Ci vuole pazienza, ma lo prenderemo”
Continua la caccia a Igor Vaclavic, alias Norbert Feher, l'assassino che ad aprile uccise a Budrio il barista che aveva tentato di reagire ad una rapina. Dopo quasi un mese e mezzo di ricerche, durante cui il killer ha ucciso anche la guardia ecologica Valerio Verri, le Forze dell'ordine continuano a cercare l'uomo dell'est nella stessa ampia zona compresa tra Ferrara e Bologna. Sull'argomento AnconaToday ha sentito il Comandante Alfa, addestratore ed ex numero uno dei Gis, il Gruppo Intervento Speciale dei Carabinieri che un domani potrebbe essere impiegato proprio per stanare Igor, una volta individuato e messo all'angolo.
Il Comandante Alfa ha spiegato perché sia così difficile stanare Igor: non deriva da qualità reali o supposte di quest'uomo, ma è colpa delle caratteristiche del luogo, che "lo agevolano: è pieno di cascine, di corsi d’acqua, nascondigli, alta vegetazione". Anche il fatto che sia in fuga da solo lo aiuta, poiché riduce drasticamente la possibilità di commettere errori. Nonostante questi vantaggi, il comandante esprime piena fiducia nelle Forze dell'ordine, che, se continuano a cercare nella stessa zona, è perché hanno gli elementi per poter sostenere che il pericoloso criminale non sia potuto uscire dallo stesso perimetro in cui è stato costretto un mese fa.
A questo punto, seguita il carabiniere, ci vogliono "pazienza e attenzione". Il primo requisito deriva dal fatto che un uomo, nell'ampia zona in cui è ricercato, è come "un ago in un pagliaio", mentre il secondo requisito è suggerito anche dalla comprovata pericolosità di Igor, "che potrebbe fare ancora del male". Quando poi l'assassino di Budrio sarà stato individuato, allora potrebbe essere il momento delle forze speciali: "se e quando si dovesse asserragliare, con ostaggi o senza, allora interverrà il Gis", spiega ancora il Comandante Alfa.
Intanto un aiuto per la ricerca dell'assassino viene anche dalla tecnologia, dato che le Forze dell'ordine possono contare adesso sul "super drone Predator", capace di ampliare la visuale a chilometri di distanza e di ridurre fortemente i rischi: "l'abbiamo usato anche nei teatri di guerra – riferisce il Comandante Alfa – ed è utilissimo perché riesci a vedere anche a tre o quattro chilometri di distanza".