video suggerito
video suggerito
Matteo Messina Denaro

Caccia al covo di Messina Denaro: fermato favoreggiatore, aveva trasformato un garage in appartamento per lui

È stato fermato con l’accusa di favoreggiamento e detenzione illegale di arma Giuseppe Di Giorgi, 49 anni: avrebbe aiutato il boss Matteo Messina Denaro durante la latitanza trasformando un suo garage in appartamentino per lui a Mazara del Vallo. Il provvedimento dopo le perquisizioni volte a scoprire il covo segreto del Padrino.
A cura di Ida Artiaco
0 CONDIVISIONI
Immagine
Attiva le notifiche per ricevere gli aggiornamenti su

Continua la caccia al covo segreto di Matteo Messina Denaro, a poco meno di un anno dalla morte del boss di Castelvetrano. Dopo che ieri sono state disposte perquisizioni da parte della Dda di Palermo in un complesso immobiliare di Mazara del Vallo, la Procura ha disposto il fermo di Giuseppe Di Giorgi, 49 anni. Le accuse formulate a suo carico sono di detenzione illegale di arma, favoreggiamento aggravato e procurata inosservanza della pena.

Secondo la Procura coordinata da Maurizio de Lucia, l'uomo avrebbe messo a disposizione dell'ex super latitante un garage trasformato in un appartamentino, scoperto proprio ieri mattina dagli inquirenti durante le perquisizioni, e tenuto illegalmente in casa una pistola con 50 proiettili di cui uno in canna.

Gli  inquirenti erano arrivati al complesso di Mazara del Vallo di via Castelvetrano 45/c frequentato dal boss e dalla sua amante Lorena Lanceri, scoprendo che una delle chiavi sequestrate al Messina Denaro dopo il suo arresto nel gennaio del 2023 e un'altra, trovata alla donna, aprivano il cancello di ingresso dell'area condominiale. Nel corso delle perquisizioni carabinieri del Ros e polizia hanno accertato poi che la serratura di due dei garage, direttamente collegati uno all'altro, uno nella disponibilità di Di Giorgi l'altro di un suo parente, veniva aperta da altre due chiavi, una sequestrata dopo l'arresto a Rosalia Messina Denaro, sorella del boss, e l'altra sequestrata ad Andrea Bonafede, il geometra che ha prestato l'identità all'ex ricercato.

Secondo gli inquirenti, i due garage collegati sarebbero stati per Messina Denaro luoghi sicuri in cui nascondere documenti e corrispondenza. All'interno dei box, in cui erano stati allestiti una stanzetta da letto e un cucinotto, sarebbe stato trovato materiale interessante per gli investigatori. La perquisizione si è estesa anche a casa di Di Giorgi dove è stata trovata una pistola Walther perfettamente funzionante, mai denunciata, nascosta nella cabina armadio tra i vestiti. Accanto all'arma c'erano anche le munizioni.

Agli inquirenti l'uomo avrebbe raccontato di aver trovato la pistola in strada e di averla portata a casa. Per i pm, il latitante avrebbe avuto la disponibilità e la possibilità di accedere in via riservata all'area parcheggio del complesso immobiliare e a uno dei garage grazie all'aiuto di Di Giorgi che, oltre a mettergli a disposizione il box, avrebbe custodito, per suo conto, l'arma da fuoco e i proiettili pronti all'uso.

0 CONDIVISIONI
389 contenuti su questa storia
autopromo immagine
Più che un giornale
Il media che racconta il tempo in cui viviamo con occhi moderni
api url views