Caccia a Igor, selfie a Molinella dei “turisti dell’orrore”. Il sindaco: “Non li vogliamo”
Molinella è un comune dell’Emilia Romagna che nelle ultime settimane, purtroppo non per turismo, ha visto di fatto raddoppiare la sua popolazione. Lì infatti sono arrivati oltre mille carabinieri impegnati nella caccia al criminale serbo Norbert Feher, alias Igor Vaclavic, accusato di tre delitti e in fuga da circa un mese, da dopo l'omicidio del barista di Budrio Davide Fabbri. Ma nella stessa zona, secondo quanto ha denunciato il sindaco Dario Mantovani, stanno arrivando anche coloro che spesso sono stati definiti i “turisti dell’orrore”, persone cioè che – cellulare in mano pronto a scattare selfie – vanno a caccia degli scenari in cui si sono verificati gli avvistamenti di Igor. Una “pratica” che ha costretto i carabinieri ad allontanare più volte i curiosi che intralciavano le ricerche o si mettevano a scattare foto davanti ai casolari ispezionati e che proprio non va giù al sindaco, che attraverso le pagine de Il Resto del Carlino, ha ammesso di non volere queste persone in paese.
Turismo dell’orrore nei luoghi del killer di Budrio – “Il turismo dell’orrore lo avevamo già visto un anno fa – ha detto il sindaco Mantovani – quando Liliana Bartolini fu uccisa dal marito nella frazione Miravalle. Come allora, però, dico a gran voce basta. Purtroppo il fenomeno continua a Molinella con il criminale serbo: vediamo gente che si ferma e fotografare, per poi ripartire. Non si scherza su certe cose”. “Il flusso di immagini e post è notevole. I curiosi non si fermano davanti a nulla”, ha detto ancora il sindaco affermando che in molti hanno cercato di raggiungere anche di notte le zone dove i carabinieri concentravano le loro ricerche del latitante. “Questo ovviamente è molto sbagliato – ha continuato il sindaco -. Lasciamo lavorare in pace le forze dell’ordine. Dobbiamo avere fiducia in loro. Noi come amministrazione siamo sempre in contatto con i militari”.