Cabina telefonica addio: dal 20 giugno comincia lo smantellamento
Lo ha deciso l'AGCOM, l'Autorità per le Garanzie nelle Comunicazioni: dal 20 giugno larga parte delle cabine telefoniche sparse sul territorio nazionale verranno rimosse. Resteranno comunque alcuni "esemplari", è proprio il caso di definirli così, nelle caserme, nelle scuole e negli ospedali. Non si tratta di un provvedimento nuovo, ma di una decisione notificata con delibera pubblicata in Gazzetta ufficiale numero 77 del 2 gennaio 2010, nella quale l'Agcom autorizzava la società gestore del servizio, la Telecom, a rimuovere le cabine.
Installata per la prima volta a Milano in Piazza San Babila, nel lontano 1952, la cabina telefonica, utilizzabile prima a gettoni poi con le schede telefonica, è stata surclassata negli ultimi anni dalla telefonia cellulare: in particolare, dal 2001 la Telecom Italia avrebbe registrato un calo del 90% sia nell'utilizzo che nel numero di minuti trascorsi a telefono, che avrebbe convinto, successivamente, ad avviare le pratiche per le operazioni di dismissione. La reperibilità a tutti i costi ha fatto sì che le cabine telefoniche, ormai elementi di "arredo urbano", cadessero presto nel dimenticatoio.
Sono in molti a non vedere di buon grado questa decisione; ciononostante occorre ricordare che l'Italia è uno dei Paesi europei dove si registra il maggior numero di cabine telefoniche, troppo spesso inutilizzate ed oggetto di danneggiamento dei vandali: se ne contano addirittura 450 per ogni abitante, una quantità molto maggiore rispetto alla media, cui bisogna adeguarsi.
Ad ogni modo, non si tratterà di una "eliminazione di massa": dall'entrata in vigore della delibera, la Telecom potrà dismettere "soltanto" 30 mila cabine l'anno. Non è tutto; la società, prima di avviare fattivamente la demolizione, 30 giorni prima della data dell'esecuzione affiggerà un cartello sulla cabina stessa . Chiunque creda che quel telefono pubblico non vada eliminato, entro i 30 giorni prima della demolizione, potrà inviare una mail all'indirizzo cabinatelefonica@agcom.it. Niente sentimentalismi o attacchi di nostalgia, però, l'AGCOM è alla ricerca di motivazioni serie: soltanto in presenza di quelle si potrà "salvare la cabina".