Busta con tre proiettili all’avvocato Giovanni Caruso, difensore di Turetta
Tre proiettili all'intero di una busta sono stati recapitati oggi allo studio dell'avvocato Giovanni Caruso, difensore di Filippo Turetta, il giovane appena condannato per l'omicidio di Giulia Cecchettin. Lo ha rivelato lo stesso legale che ha immediatamente allertato le forze dell'ordine dopo la scoperta. Le tre cartucce, avvolte in un foglio di carta, sono state sequestrate dalla polizia che è intervenuta presso lo studio legale di Padova per gli accertamenti del caso.
Busta e proiettili recapitati all'avvocato Giovanni Caruso saranno ora analizzati dagli esperti della polizia scientifica. Secondo quanto emerso finora, i tre proiettili sono stati recapitati con la normale corrispondenza in una busta bianca con affrancatura ma senza alcun foglio scritto di spiegazioni o minacce esplicite.
Contattato da Fanpage.it, Caruso ribadisce l’impossibilità, per ora di commentare i fatti avvenuti, senza tuttavia celare la complessità del momento. A quanto si apprende, per il legale è stata disposta una misura di vigilanza.
In seguito all'episodio, è stato convocato d'urgenza in Prefettura un comitato tecnico per l'ordine e la sicurezza pubblica, nel quale il prefetto Giuseppe Forlenza ha accolto le indicazioni del questore Marco Odorisio per la predisposizione di un servizio di vigilanza organizzato in tre aree: l‘abitazione, il suo studio e l'istituto dell'Università di Padova dove è professore ordinario di diritto penale. Gli investigatori stanno cercando di capire quale sia la provenienza della missiva e l'eventuale collegamento col caso Turetta.
Nei giorni scorsi l'avocato Giovanni Caruso era stato al centro di numerose polemiche dopo l'arringa difensiva nel processo per l'omicidio di Giulia Cecchettin. Le sue parole avevano scatenato gravi critiche incluso lo sdegno del padre della vittima di femminicidio Gino Cecchettin. Quest'ultimo aveva criticato le parole del legale difensore di Turetta, definendo la memoria di Giulia "umiliata" da quelle affermazioni e dicendosi offeso personalmente.
"Come difensori siamo assolutamente certi di non aver travalicato in alcun modo i limiti della continenza espressiva e di non aver mancato di rispetto a nessuno. Abbiamo solo svolto il nostro dovere in uno Stato di diritto", avevano replicato Giovanni Caruso e la collega Monica Cornaviera all'Ansa.
Dopo la sentenza che condanna il 23enne all'ergastolo per aver ucciso Giulia Cecchettin l'11 novembre 2023, l'avvocato Giovanni Caruso non ha escluso l'appello contro la sentenza che ha escluso le aggravanti di crudeltà e stalking, non riconoscendo però le attenuanti. "Non è stata accolta in toto la richiesta della Procura, come qualcuno potrebbe dire. Sono state riconosciute fondate alcune delle deduzioni difensive. Potrebbero essere riconosciute in appello, lo dico in astratto: Leggeremo le motivazioni e faremo una valutazione" ha spiegato il legale.