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Bus caduto nel Po a Torino, l’autista aveva chiesto antidolorifici: “Aveva molto male alla schiena”

Nicola Di Carlo potrebbe aver avuto un malore prima di finire nel Po con il suo autobus. L’autista aveva infatti chiesto degli antidolorifici per il forte male alla spalla e alla schiena che sentiva. L’uomo potrebbe essere rimasto vittima di un infarto o una patologia cardiaca.
A cura di Gabriella Mazzeo
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Non si sentiva bene da ore l'autista del bus precipitato nel Po dal ponte di Piazza Vittorio Veneto a Torino. Nicola Di Carlo, così si chiamava il conducente, aveva più volte palesato il suo malessere prima di morire. Al figlio aveva detto al telefono di aver male a una spalla e aveva chiesto degli antidolorifici o anti infiammatori ai turisti che viaggiavano con lui. "Per tutto il giorno ha ripetuto che aveva mal di schiena – hanno ricordato le maestre di una scuola in gita al museo Egizio proprio con la linea di Di Carlo -. Per tutto il giorno ha detto di avere dolore e ci ha chiesto delle medicine".

L'ipotesi è che l'autista 64enne sia stato colto da un malore prima di precipitare nel Po intorno alle 17.33 di mercoledì. Il tutto prende piede quattro giorni dopo l'incidente: secondo i primi accertamenti, l'uomo potrebbe aver avuto una patologia cardiaca, forse aortica. Il forte dolore improvviso alla schiena e alla spalla sarebbero sintomi tipici. Gli elementi dell'indagine coordinata dai pm Rossella Salvati e Vito Sandro Destito potrebbero in questa direzione.

Altri elementi consolidano la tesi del malore, come l'analisi del manto stradale: non ci sarebbero infatti tracce di frenata sull'asfalto. Il pullman non avrebbe quindi cercato di arrestare la sua corsa prima di sfondare il parapetto di pietra dei Murazzi. L'autista non avrebbe avuto il tempo materiale di arrestare la retromarcia.

Secondo alcuni testimoni sentiti dopo la tragedia, infatti, l'autista avrebbe avuto marcia per fare manovra ma l'autobus ha continuato la retromarcia finendo nel fiume. Coloro che hanno visto l'accaduto hanno subito parlato di un malore, poiché è apparso evidente che l'uomo non abbia neppure provato ad arrestare il veicolo. I familiari del conducente hanno specificato che, nel pieno delle sue possibilità, Di Carlo avrebbe fatto di tutto per salvare se stesso e il suo pullman.

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