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Bullismo sul web, vittima un adolescente su quattro. Come proteggerli?

Da un lato la necessità di garantire la libertà della Rete, dall’altro il bisogno di frenare l’odio dilagante. Cosa fare per evitare che il Web diventi come quelle città invivibili da cui fuggono pian piano i migliori?
A cura di Antonio Menna
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Avanza un nuovo bullismo, quello via Internet. Insulti, calunnie, persecuzioni, spesso alimentate da razzismo e fanatismo politico. Il social web, straordinario luogo di libertà creativa, piazza aperta per idee e gioco, è travolto da uno tsunami di fango. Chiara, 15 anni, ha scritto una lettera al presidente della Camera: da mesi alcuni compagni di scuola la diffamano su Facebook. E’ disperata, non sa come difendersi. Secondo uno studio di Save the Children, un adolescente su 4 ha subito atti di cyberbullismo, ricavandone danni psicologici. Il Consiglio d'Europa ha lanciato la campagna "No hate speech", contro l’odio online. Il problema, però, è cosa fare. Nessun bavaglio – si sente -, valgono le stesse leggi della vita reale. Ma il social web – questo ibrido tra pubblico e privato – è un fatto tutto nuovo. I rischi sono alti. Quello maggiore è che il tutto si autodistrugga. Come succede a certe città invivibili, le persone migliori, a un certo punto, si stancano e se ne vanno.

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Antonio Menna, giornalista, scrittore autore tra gli altri del libro "Se Steve Jobs fosse nato a Napoli".
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