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Brusca scarcerato, Maria Falcone: “Umanamente addolorata, ma è la legge e va rispettata”

Maria Falcone, sorella del giudice Giovanni, dopo la scarcerazione di Giovanni Brusca: “Umanamente è una notizia che mi addolora, ma questa è la legge, una legge che peraltro ha voluto mio fratello e quindi va rispettata”. Tra gli artefici della strage di Capaci, Brusca ha lasciato il carcere dopo 25 anni.
A cura di Susanna Picone
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"Umanamente è una notizia che mi addolora, ma questa è la legge, una legge che peraltro ha voluto mio fratello e quindi va rispettata”. A parlare è Maria Falcone, sorella del giudice Giovanni Falcone, subito dopo che si è diffusa la notizia della scarcerazione di Giovanni Brusca. “Mi auguro solo che magistratura e le forze dell'ordine vigilino con estrema attenzione in modo da scongiurare il pericolo che torni a delinquere, visto che stiamo parlando di un soggetto che ha avuto un percorso di collaborazione con la giustizia assai tortuoso. Ogni altro commento mi pare del tutto inopportuno”, ha aggiunto quindi Maria Falcone. Tante le reazioni che stanno arrivando in queste ore dopo la notizia della scarcerazione di Brusca.

Il ruolo di Brusca nella strage di Capaci

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Giovanni Brusca, ex capomafia poi pentito oggi 64enne, è stato scarcerato dopo 25 anni di carcere. L'ex boss di mafia fedelissimo di Totò Riina ha lasciato nel pomeriggio il carcere romano di Rebibbia. Brusca è colui che il 23 maggio del 1992 azionò il telecomando della strage di Capaci dove morì il giudice Giovanni Falcone, la moglie Francesca Morvillo e gli agenti di scorta Antonio Montinaro, Vito Schifani e Rocco Dicillo. E non solo ha ammesso di avere coordinato i preparativi della strage di Capaci, ma ha confessato numerosi delitti nella zona di San Giuseppe Jato e soprattutto ha ammesso le sue responsabilità nel rapimento e nell’uccisione di Giuseppe Di Matteo, il figlio adolescente del collaboratore Santino Di Matteo. Il fine pena per Brusca è arrivato con un anticipo di 45 giorni deciso dal tribunale di sorveglianza di Roma e recepito dai giudici di Milano.

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