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Covid 19

Brusaferro (Iss) spiega perché la pandemia di Covid in Italia sta migliorando

Il presidente dell’Istituto superiore di sanità, Silvio Brusaferro, presenta i dati del monitoraggio settimanale sull’epidemia di Covid-19 in Italia e spiega perché la situazione è in miglioramento. La curva dei contagi sta decrescendo, così come la pressione sugli ospedali e anche altri dati vengono ritenuti positivi dal presidente dell’Iss.
A cura di Stefano Rizzuti
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I primi segnali positivi sono ormai evidenti, ma questo non vuol dire abbassare la guardia. Silvio Brusaferro, presidente dell’Istituto superiore di sanità, fa il punto della situazione sull’epidemia di Coronavirus dopo la pubblicazione del report settimanale realizzato da Iss e ministero della Salute: “In sintesi, ci troviamo in una situazione con molti segnali positivi ma siamo in una fase iniziale di contenimento, dove le misure stanno portando i loro risultati. Ma occorre mantenere grande attenzione e grande perseveranza”, afferma in conferenza stampa. Presentando i dati il presidente dell’Iss sottolinea: “Il nostro Paese si sta lentamente decolorando, riflette il fatto che la pandemia sta lentamente cominciando a decrescere in molti paesi europei, ma non vale per tutti”.

I dati sono in miglioramento, anche per quanto riguarda l’incidenza, che sta decrescendo se andiamo a vedere il confronto tra la prima e la seconda metà di novembre. Il trend è “decrescente”, assicura Brusaferro, anche se i “nuovi casi quotidiani sono ancora rilevanti”.  Brusaferro aggiunge: “Anche l’incidenza calcolata come numero di nuovi casi su 100mila abitanti è in fase di decremento. Siamo a 245, la scorsa settimana eravamo a 345. In tutte le Regioni sta decrescendo, però parliamo di un numero di casi significativo che mette sotto stress il nostro servizio sanitario”.

La pressione sugli ospedali e i dati sui contagiati

La curva “comincia a flettersi lentamente” anche per quanto riguarda l’occupazione dei posti letto a causa del Covid negli ospedali italiani. L’età mediana dei contagiati, invece, si attesta tra i 48 e i 50 anni, rimane stabile, un dato considerato “positivo”. “In questa settimana abbiamo una crescita leggera degli asintomatici, che insieme ai paucisintomatici superano il 70%. La parte di patologia severa o critica rimane costante”, afferma ancora il presidente dell’Iss. Che poi torna sulle terapie intensive, che “mantengono, dal punto di vista dell’età, le caratteristiche precedenti, con persone intorno ai 70 anni”. Altro aspetto è quello della mortalità: “La popolazione che decede ha un’età mediana di 82 anni e un’età media di 81, con un dato stabile nel tempo. Da un’analisi su un campione del 10% dei deceduti, emerge che la popolazione maschile è più colpita e l’età più colpite sono quelle a partire dai 70 anni in su. Sul totale dei decessi, l’8,3% ha meno di 65 anni”.

Brusaferro sul Natale: pensiamo ai prossimi giorni

Brusaferro risponde anche a chi gli chiede un commento sulle prossime feste di Natale e sulle misure da seguire e gli accorgimenti da applicare: “È vero che c’è un’attenzione su festività, ma vorrei concentrarmi sui prossimi giorni, non dobbiamo sottovalutare l’impegno odierno”. Poi aggiunge: “Le vacanze natalizie saranno un periodo unico, rispetto al passato e speriamo anche al futuro, dovremo cercare di fare in modo che gli sforzi che stiamo facendo non vengano dissipati nell’arco di tempo delle vacanze”. Per il presidente dell’Iss serve l’impegno quotidiano, pensando a nuove modalità di incontro per il Natale. Brusaferro, infine, invita a rispettare tutte le indicazioni anche sui viaggi interregionali, evitando assembramenti sia sui treni che quando si va a casa, in famiglia: “Comunque tutte le forme di assembramento, familiare o no, soprattutto laddove si incontrano persone che provengono da contesti molti diversi, vanno rispettate”.

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