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Covid 19

Brusaferro: “Impatto significativo dei vaccini su contagi, ricoveri e morti”

Il presidente dell’Istituto Superiore di Sanità Silvio Brusaferro: “Tre positivi su quattro sono asintomatici o paucisintomatici. Tutte le fasce d’età hanno una decrescita dei casi. Decrescono anche i ricoverati in area medica e quelli in terapia intensiva. L’impatto delle vaccinazioni è estremamente significativo”.
A cura di Davide Falcioni
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L'Italia sta meglio: a certificarlo, nel corso della consueta conferenza stampa del venerdì, Silvio Brusaferro e Giovanni Rezza, rispettivamente presidente dell'Istituto Superiore della Sanità e Direttore generale della Prevenzione del Ministero della Salute. I dati dell'ultimo monitoraggio sono piuttosto rassicuranti: l'indice Rt di trasmissibilità del contagio è sceso a 0.68, allontanandosi ancora dalla soglia di guardia di 1, ma a diminuire è anche e soprattutto l'incidenza, diventata il valore principale per decidere in quale colore debbano essere inserite le Regioni, oggi a quota 32 casi ogni 100mila abitanti, ben lontana dalla soglia di 50. "La situazione sta migliorando in  tutta Europa, ma l'Italia è tra i paesi che in assoluto stanno meglio", ha commentato Brusaferro, aggiungendo che l’età media dei nuovi contagi è inferiore ai 40 anni, e che decrescono anche l’età media dei ricoverati (58 anni), dei pazienti in terapia intensiva e dei morti (rispettivamente 65 e 75 anni". "Tre positivi su quattro sono asintomatici o paucisintomatici. Tutte le fasce d’età hanno una decrescita dei casi. Decrescono i ricoverati in area medica dal 14 all’11 per cento e quelli in terapia intensiva dal 15 al 12%", spiega il numero uno dell'ISS.

Abruzzo, Umbria, Liguria e Veneto da lunedì in zona bianca

Alla luce di questi dati "Abruzzo, Umbria, Liguria e Veneto per la terza settimana sono sotto i 50 casi per 100mila abitanti e da lunedì sono in zona bianca. Se la tendenza prosegue cosi, per la seconda settimana di giugno tutta l'Italia si troverà in zona bianca", ha aggiunto Brusaferro, spiegando che "l'impatto delle vaccinazioni sul numero di infezioni, ricoveri e decessi è estremamente significativo" e che ormai le fasce d'età più a rischio possono contare su un'alta copertura.

Rezza: "Bassa probabilità di una recrudescenza, ma occorre essere prudenti"

"La campagna vaccinale sta dando risultati soprattutto nella riduzione delle malattie gravi e della mortalità", ha aggiunto Giovanni Rezza, che ha poi risposto ad alcune domande che in molti si fanno. "Perché, anche se ci sono state le riaperture, diminuisce la trasmissione? Le chiusure dei mesi scorsi hanno portato a una riduzione dei casi, quindi ora la probabilità di incontrare persone infette è diminuita. L’effetto dei vaccini sulla trasmissione del virus aumenterà a mano a mano che continueremo a vaccinare anche i giovani, che sostengono la trasmissione dell’infezione". E poi: "Dobbiamo temere recrudescenza epidemia? La probabilità – ha spiegato Rezza – è bassa se il trend continua ad essere questo, ma bisogna essere prudenti perché abbiamo esempio il Regno Unito in cui variante indiana sta diventando dominante".

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