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Bruno muore in ospedale con naso e zigomi fratturati, per i medici è infarto: aperta inchiesta

Bruno Modenese, di 45 anni, si era fatto ricoverare di sua spontanea volontà nel reparto di Psichiatria dell’ospedale Civile di Venezia. Tre giorni dopo è morto. L’ipotesi di reato è omicidio preterintenzionale: nel registro degli indagati ci sono due persone.
A cura di Biagio Chiariello
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È entrato in ospedale con le sue gambe ed è morto tre giorni dopo, forse picchiato in Pronto Soccorso. È il caso di Bruno Modenese, 45enne, per il quale ci sono due indagati. Non si tratta però di personale medico o infermieristico.

Lo scorso 16 settembre l'uomo era entrato di sua spontanea volontà nel reparto di Psichiatria del Civile di Venezia.  Aveva detto alla famiglia che si sentiva confuso, così insieme avevano pensato che sarebbe stato meglio se si fosse recato in ospedale. L'ex pescatore è deceduto martedì 19 settembre per "arresto cardiaco".

Potrebbe essere deceduto per i colpi ricevuti tanto che l'ipotesi di reato non è l’omicidio colposo per errore sanitario ma concorso in omicidio preterintenzionale.

Un’accusa che andrebbe a corroborare l’ipotesi che qualcuno lo abbia malmenato (aveva il setto nasale rotto, lividi al volto e uno zigomo fratturato, come si evince dalla denuncia presentata dalla famiglia) forse per calmarlo visto lo stato di agitazione in cui si trovava provocandone — non volendo — la morte.

Bruno Modenese abitava nell'isola di Pellestrina ed era paziente in cura al Centro di salute mentale dell'Ulss 3 Serenissima. Queste le parole del fratello Emanuele: "Per un intero giorno ci hanno nascosto la verità, non ce l’hanno fatto vedere, giustificandosi dicendo che aveva problemi di saturazione dell’ossigeno nel sangue e che lo avevano intubato. Aggiungendo, addirittura, che i valori stavano tornando alla normalità".

L’azienda sanitaria Serenissima ha manifestato la propria vicinanza ai familiari e ha aperto una commissione interna per fare chiarezza. Nel registro degli indagati ci sono i nomi di due persone, di 29 e 45 anni, entrambi residenti nel Veneziano. La Procura veneziana ha disposto il conferimento per l'autopsia sul corpo di Modenese, nella quale i due indagati potranno nominare dei consulenti di fiducia.

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