Bruciata dall’ex, Antonietta Rositani torna a casa: “Felicità è stare coi miei figli”
"Sono tornata ed è come se non fossi mai andata via, ho ritrovato le mie cose, la mia casa, il calore dei miei cari. Poi mi soffermo a riflettere e penso che qualcosa è cambiato, mia nonna non c'è più. La mattina in cui il mio ex mi ha dato fuoco l'avevo salutata come facevo sempre, non avevo idea che sarei ritornata a casa dopo due anni di ospedale. Ora lei non c'è più".
Maria Antonietta Rositani racconta a Fanpage la gioia immensa di essere tornata in famiglia dopo due anni di interventichirurgici e dolorosissime cure, ma anche lo sgomento che si prova di fronte a un tempo così lungo rubato alla vita dall'odio di chi le aveva giurato amore e protezione. Maria Antonietta Rositani è stata dimessa dagli Spedali Uniti di Reggio Calabria da alcuni giorni. Due anni fa, l'episodio che l'ha ridotta in fin di vita. Il 12 marzo 2019, il suo ex le ha dato fuoco nell'auto in cui si trovava insieme a Diuk, il cagnolino di famiglia morto tra le fiamme.
Tra le cose che sono cambiate da quel 12 marzo, c'è una condanna a 18 anni a carico di Ciro Russo, l'ex marito che ha tentato di ucciderla col fuoco. "Il prossimo step è l'udienza per l'appello, mi auguro, in quell'occasione, che la pena gli venga aumentata. Mi piacerebbe che venisse riconosciuta come aggravante la morte del piccolo Diuk, il cucciolo di famiglia. Era una presenza importante per mio figlio, dovevo accompagnarlo a scuola (come quella mattina) portandolo con noi. Era una presenza importante per tutti, un cucciolo innocente. La sua morte deve avere un peso".
Intanto Maria Antonietta si gode il calore di casa, con i suoi odori familiari, gli oggetti che le sono cari. "Sono felice, anche se ho dei dolori, come forse si nota dal mio aspetto. Sono contenta di essere a casa con i miei figli, di poter salutare il piccolino al ritorno da scuola, chiedergli se ha fatto i compiti, controllarli con lui. Questa per me è la felicità, il bello della vita". Sebbene non più costretta in un letto d'ospedale, Antonietta è tutt'altro che guarita. "Devo riacquistare le abilità motorie che non ho ancora recuperato, devo raggiungere una condizione in cui non sarà necessario andare in ospedale due volte alla settimana per fare le medicazioni, ma potrò farle in ambulatorio".
Nonostante quello che ha subito non ha smesso di fare progetti. "Vorrei tornare al lavoro – dice Maria Antonietta, sorridente – Sono un'infermiera e il nostro posto è sul campo. Vorrei fare la mia parte, dare agli altri amore, assistenza. È quello che facciamo noi infermieri. Spero che qualcuno mi dia un impiego, però!". Il sogno di Antonietta è quello di tornare in corsia per il 2022 e continuare ad aiutare gli altri come fa oggi. "Ho ricevuto tanto affetto in questi mesi – racconta. Sono stata inondata di messaggi, regali, attenzioni. Spesso mi hanno scritto altre donne dicendo ‘sai, ho denunciato, ce l'ho fatta'. Sono stata felice di averle stimolate a farlo, ma lo hanno fatto da sole, perché ogni donna ha in sé il coraggio, io non sono speciale. Sono felice di averle aiutate, sì. Ma anche loro hanno aiutato me, sapete?".