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Brindisi: minorenne vittima di abusi, ipnosi e costretta a compiere atti di autolesionismo

Arrestato con l’accusa di violenza sessuale aggravata un uomo di 48 anni presidente di una associazione sportiva che si occupa anche di rievocazioni storiche del Brindisino. Era già in carcere dal 20 marzo scorso per violenza sessuale su una tredicenne.
A cura di Susanna Picone
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Una ragazza ancora minorenne che vive nella provincia di Brindisi sarebbe stata vittima di abusi da parte di un quarantottenne che l’avrebbe costretta, tra le altre cose, a sottoporsi a una seduta ipnotica regressiva al fine di “purificarsi” da precedenti relazioni sentimentali e a compiere atti di autolesionismo. La giovane, che ha poco meno di diciotto anni e alle spalle ha anche una difficile storia familiare, da quest’uomo sarebbe stata costretta a eseguire “prove d’amore” raccapriccianti che consistevano, ad esempio, in tagli in varie parti del corpo, bruciature della schiena con la piastra per i capelli, dei polsi e delle gambe con un accendino, nello sbattere la testa contro un muro e addirittura ingerire farmaci per tentare il suicidio. Secondo quanto accertato, la ragazza sarebbe stata obbligata a infliggersi punizioni corporali e a compiere atti di autolesionismo ogni volta che non obbediva agli ordini dell'uomo che ad esempio le vietava di comunicare, neanche per telefono, con nessuno.

Il provvedimento notificato in carcere: il 48enne già recluso per fatti analoghi – La denuncia nei confronti del quarantottenne – si tratta di un artigiano presidente di una associazione sportiva che si occupa anche di rievocazioni storiche del Brindisino – è stata presentata alla fine dello scorso anno dalla vittima. La ragazza è stata accompagnata negli uffici del commissariato da due persone che la sostenevano psicologicamente. L’uomo è stato arrestato da agenti del Commissariato di Polizia di Mesagne in esecuzione di una ordinanza di custodia cautelare in carcere emessa dal gip del Tribunale della città pugliese, su richiesta del pubblico ministero della Procura della Repubblica. L’accusa è di violenza sessuale con l’aggravante dei motivi abietti e futili e di aver agito con crudeltà ma anche di minaccia e violenza privata. Il quarantottenne, peraltro, era già in carcere dal 20 marzo scorso per violenza sessuale su una tredicenne.

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