video suggerito
video suggerito

Brindisi, medico allontana parenti di donna morta per Covid: preso a calci e pugni in pronto soccorso

L’episodio è avvenuto presso il pronto soccorso dell’ospedale Perrino di Brindisi. Il medico avrebbe invitato i parenti a rispettare le norme anti Covid, in quanto contatti stretti della donna.
A cura di Biagio Chiariello
326 CONDIVISIONI
Immagine

Si è frapposto tra l’ingresso del pronto soccorso dell’ospedale e i familiari di una donna, da poco morta per Covid, e che volevano entrare ad ogni costo nei locali dell'ospedale Perrino di Brindisi: il medico è stato aggredito e picchiato riportando ferite e contusioni varie tanto da essere costretto a ricorrere alle cure dei colleghi del pronto soccorso.

Stando a quanto riferito dagli investigatori, ieri mattina una donna di 52 anni è arrivata al nosocomio pugliese in condizioni estremamente critiche e positiva al Covid. Nelle operazioni di soccorso sarebbe andata in arresto cardiaco. A questo punto i medici hanno invitato i familiari della paziente deceduta a rispettare le normative anti-Covid, invitandoli rimanere fuori dalla struttura. I parenti però non hanno voluto sentire ragioni: hanno varcato con forza la porta dell'ambulatorio ed il figlio della 52enne avrebbe sferrato prima un calcio e poi un pugno in faccia al medico. Tutto si è concluso con l’arrivo di alcuni infermieri e di altri colleghi del dottore. I vigilanti hanno poi chiamato le forze dell'ordine per sedare gli animi ed evitare che i familiari sfondassero il box covid del pronto Soccorso.

L’episodio ha suscitato molte reazioni di indignazione, come riporta Il Quotidiano di Puglia. Secondo Mauro Vizzino, presidente commissione Sanità della Regione Puglia – “l’aggressione costituisce la conferma della assoluta necessità di garantire sicurezza a chi mette a repentaglio la propria vita per tentare di salvare quella degli altri. Non è immaginabile continuare ad inviare al ‘fronte', medici, infermieri ed ausiliari – a cui va la mia convinta solidarietà – senza assicurargli condizioni di salvaguardia della propria incolumità. Ed in questo l’apporto permanente delle forze dell’ordine non è più rinviabile. Tra l’altro, l’aggressione odierna, come quelle accadute in precedenza, non può essere in alcun modo giustificata con il livello di congestione della struttura ospedaliera. Gli autori vanno puniti”.

326 CONDIVISIONI
autopromo immagine
Più che un giornale
Il media che racconta il tempo in cui viviamo con occhi moderni
api url views