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Brescia, 13 indagati per il crollo della croce del Papa che uccise un 21 enne

Il pm ha iscritto nel registro della Procura il sindaco di Cevo, il suo predecessore e altre persone che hanno gestito il trasferimento della statua a Cevo. Il ragazzo , in gita con l’oratorio, fu travolto dal monumento, creato nel 1988 in occasione di una visita di Wojtyla.
A cura di B. C.
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La Procura di Brescia ha iscritto tredici persone nel registro delle indagini per il crollo della croce  eretta in onore di papa Wojtyla, che uccise a Cevo il 21enne Marco Gusmini,  un giovane lievemente disabile che abitava in via Giovanni XXIII a Lovere, un paese della provincia di Bergamo. Lo scorso 26 aprile il ragazzo finì schiacciato dalla scultura. Il ragazzo era in gita in compagnia di una quarantina di ragazzi dell’oratorio di Lovere. Un altro invece era stato portato in codice rosso in ospedale, senza gravi conseguenze. Tra i nomi su cui si sta indagando quello dell'ex sindaco di Cevo, Mauro Giovanni Bazzana e dell'attuale primo cittadino, Silvio Citroni, ma anche l'ex direttore del Museo diocesano, monsignor Ivo Panteghini e una serie di persone che hanno promosso e gestito lo spostamento nel comune della croce, realizzata dall’artista Enrico Job in occasione della visita a Brescia di Giovanni Paolo II nel settembre del 1998 nel centenario della nascita di Paolo VI. Il pubblico ministero Katy Bressanelli ha disposto una serie di accertamenti irripetibili sull'opera per accertare la dinamica del caduta e chiarirne le cause.

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