Brandizzo, la strana telefonata del tecnico Rfi prima della strage: “Hanno il pass”
Non solo le telefonate con la dirigente di movimento di Rfi di Vercelli che aveva ribadito il no ai lavori sui binari a Brandizzo. La sera della strage il tecnico Antonio Massa, la “scorta ditta” di Rfi incaricata di seguire gli operai al lavoro, avrebbe avuto una telefonata anche con altre persone in cui pare stesse parlando dei lavori in corso. La circostanza emerge da uno degli elementi chiave dell’inchiesta della procura piemontese sulla morte dei cinque operai: il video girato in quei momenti col telefonino dal più giovane delle vittime, Kevin Laganà.
La chiamata non registra dai server di Rfi
Come rivela La Stampa, la chiamata non è registrata nei server di Rfi, a differenza delle altre avvenute con la dirigente movimento, questo fa ipotizzare che sia stata effettuata con un telefono privato e non con quello aziendale in dotazione ai tecnici di Rete Ferroviaria italiana. "Tanto io il lavoro ce l'ho sul binario pari, che c'hanno il pass" dice Massa nella conversazione telefonica, captata in sottofondo dal video, prima di ringraziare e salutare l'interlocutore.
Massa diceva: "Tra una cosa e l'altra arriverà l'interruzione"
Il riferimento sembra proprio ai lavori in corso e la conferma ulteriore arriverebbe da quanto avvenuto poco dopo. Subito dopo infatti Massa si rivolge agli operai con quella frase diventata ormai tristemente famosa: “Se dico treno spostatevi”. "Sul pari abbiamo circolazione. Io guardo il segnale, appena vi dico via uscite da quella parte perché i treni passano da lì e a 40 c'è l'ultimo. Tra una cosa e l'altra arriverà l'interruzione: se vi dico treno andate da quella parte" sono le parole del tecnico che davanti al pm poi ha confermato: “Non me l’avevano ancora data l’interruzione della linea”.
Se la telefonata fosse confermata, la lista delle persone da ascoltare come testimoni potrebbe allungarsi. Il sospetto è che dietro la terribile tragedia ci fosse una modalità operativa illecita ma diffusa e di cui forse erano a sconoscenza anche altri oltre ai due indagati: lo stesso Massa e il caposquadra della ditta Sigifer, Andrea Girardin Gibin, entrambi con l’accusa di disastro ferroviario e omicidio plurimo con dolo eventuale.