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Botti di Capodanno: 2 morti e 561 feriti in tutta Italia (VIDEO)

Nonostante i sequestri e i divieti, il bilancio dei botti di Capodanno è tragico: 2 morti e 561 feriti in tutta Italia. A Roma è esplosa una palazzina, un uomo è morto e 4 bambini sono rimasti feriti.
A cura di Carmine Della Pia
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Bilancio di Capodanno

Due morti e 561 feriti in tutta Italia.

bilancio capodanno

Tragico il bilancio per i botti di Capodanno: due vittime e 561 feriti in Italia. Maglia nera per Roma e Napoli, dove si è concentrata la maggior parte di danni provocati dai fuochi d'artificio. Feriti anche nel resto del Paese, nonostante numerosi sindaci avessero vietato l'uso di botti. A Napoli un 39enne è morto a causa di una ferita alla bocca provocata da uno dei fuochi pirotenici che utilizzava questa notte. A Roma un uomo è morto in seguito all'esplosione avvenuta in una palazzina, la stessa dove giorni fa le forze dell'ordine avevano sequestrato circa 30 kg di botti illegali. La Polizia di Stato ha diffuso il bollettino: 2 morti e 561 feriti a causa dei fuochi di Capodanno, una vittima e un centinaio di feriti in più rispetto allo scorso anno. A Palermo un ragazzino di 14 anni è rimasto gravemente ferito per lo scoppio di un petardo: ha perso due dita e rischia la cecità. Tra i 561 feriti, circa 76 sono minorenni.

Vittime a Roma e a Napoli

A Roma l'esplosione avvenuta in una palazzina ha causato la morte di un uomo e il ferimento di 4 bambini. L'appartamento è situato nel quartiere di San Basilio, in quel luogo le Fiamme Gialle avevano già sequestrato oltrre 30 kg di botti illegali. La vittima aveva precedenti penali, tra cui detenzione di materiale esplodente, ed era già stato agli arresti domiciliari. L'esplosione è avvenuta questa notte a mezzanotte e quaranta, al primo piano dell'edificio c'erano circa 20 persone. Tra i quattro bambini feriti, uno è ricoverato gravemente in ospedale.

Un trentanovenne di Casandrino, Napoli, è morto in seguito alle ferite riportate alla bocca causate dai petardi o da pallottole vaganti. Marco D'Apice, incensurato, posizionava alcune batterie di fuochi d'artificio davanti al suo ristorante quando si accasciava al suolo. La polizia aveva trovato cinque pallottole calibro 7,65, così gli agenti della scientifica avevano proseguito con un accurato sopralluogo. Nonostante la presenza delle pallottole, non è stata trovata alcun'arma da fuoco, per cui si pensa che l'uomo sia morto per un proiettile vagante, più che per i botti che posizionava all'esterno del suo locale.

I feriti nelle altre città

bilancio di capodanno

Il bollettino di questa mattina è particolarmente tragico: 2 vittime e 561 feriti per i botti di Capodanno, di cui 73 a Napoli e 27 a Salerno. A Roma, invece, sono 72 i feriti da botti e 1400 le chiamate al servizio 113. Nella provincia di Foggia un bambino di 6 anni è stato colpito alla testa da un botto sparato dal padre, e la sua prognosi è di 30 giorni. Nella stessa località, due stranieri che lavoravano in un circo sono rimasti feriti, e uno dei due ha perso un dito in seguito all'esplosione di un petardo. A Milano, dove il sindaco Giuliano Pisapia aveva vietato l'uso di botti, si sono ugualmente visti i fuochi artificiali, e 4 persone sono rimaste ferite: 7 in meno rispetto all'anno scorso, quando un bambino era rimasto gravemente ferito all'inguine. Nel tantativo di accendere un grosso petardo, un cinquantenne è rimasto ferito gravemente perdendo tre dita di una mano.

Nonostante il tragico bilancio, l'attività di prevenzione è stata particolarmente intensa. Numerosi i sequestri di botti illegali in tutta Italia, così come le denunce: 437 persone sono state trovate in possesso di fuochi destinati al mercato nero. Tra gli oggetti sequestrati, circa 64 tonnellate di materiale esplodente, tra cui 1200 lanciarazzi, 8 armi da sparo, 3 tonnellate di polvere da sparo, 8,5 tonnellate di prodotti esplodenti artigianali. Numerose, infine, le chiamate al 118 in tutto il Paese. Il maggior numero di segnalazioni giunte a Roma riguardavano roghi di cassonetti della spazzatura e incendi nelle abitazioni, causate dalle tende che prendevano fuoco.

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