Bossetti, prima notte in carcere da colpevole tra disperazione e pianti
Riconosciuto colpevole per l'omicidio di Yara Gambirasio, Massimo Bossetti è stato ricondotto ieri nel carcere di via Gleno a Bergamo, dove è rinchiuso dal 16 giugno del 2014 e dove ha iniziato a scontare la pena all'ergastolo. Secondo quanto raccontato dall'avvocato Claudio Salvagni, uno dei legali del muratore di Mapello, Bossetti avrebbe trascorso insonne la sua prima notte da colpevole, piangendo per quella che dice essere una condanna ingiusta. Dopo la condanna, l'uomo ha detto, parlando alla moglie, "non è giusto, non sono io il colpevole, perché devo scontare questa cosa che non ho fatto?".
In mattinata Marita Comi, moglie di Bossetti, è andata nel penitenziario in visita dal marito. Con lei non erano presenti i figli, sui quali è stata privata al padre la potestà. Il colpevole aveva lasciato intendere in passato che, al di là della condanna o meno di colpevolezza, teneva a preservare la propria potestà sui figli. Al momento non si sa ancora se e quando potrà vedere la prole. Non è stata invece accolta la richiesta del Pubblico ministero di isolare il detenuto per sei mesi. Bossetti è stato assolto anche dall'accusa di calunnia contro un collega verso cui, secondo l'accusa, avrebbe voluto indirizzare le indagini. Oltre all'ergastolo, l'uomo è stato condannato al risarcimento di ottocentomila euro ai genitori di Yara Gambirasio e di trecentomila euro complessivi ai due fratelli della vittima. Intanto i legali di Bossetti hanno fatto sapere di stare preparando il ricorso.