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Bossetti ai funerali del padre: “Vuoto incolmabile, senza genitori non si è nessuno”

Massimo Giuseppe Bossetti, a processo per l’omicidio di Yara Gambirasio, oggi è uscito dal carcere per partecipare ai funerali del padre Giovanni. Il muratore ha ricordato in chiesa il padre: “Sei stato un marito perfetto”.
A cura di Susanna Picone
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Massimo Giuseppe Bossetti, il muratore di Mapello a processo per l’omicidio di Yara Gambirasio, ha potuto partecipare stamattina ai funerali del padre Giovanni, morto il giorno di Natale. Dopo il via libera della Corte d’Assise di Bergamo arrivato ieri, Bossetti è stato portato in chiesa a Terno d’Isola (Bergamo) da alcuni agenti della polizia penitenziaria che lo hanno scortato e protetto da cameraman e fotografi. In chiesa il muratore ha preso la parola dal pulpito per ricordare il padre Giovanni: “Si possono avere sorelle, fratelli, moglie e figli ma quando mancano i genitori non si è più nessuno. Papà riposa in pace”. Con la voce rotta dall’emozione Bossetti ha parlato dell’uomo che l’ha cresciuto (il muratore avrebbe scoperto di non essere suo figlio solo dopo l’arresto nel 2014) come di un marito perfetto: “Andandotene hai lasciato un vuoto incolmabile, un dolore nel dolore. Ci hai cullato, amati e cresciuti”. Bossetti, che ha voluto ringraziare “per la presenza” i familiari e i cittadini di Terno d'Isola presenti alla funzione, ha concluso il proprio breve discorso con un “ti voglio bene” rivolto al genitore.

L'abbraccio coi familiari e il ritorno in carcere – Alla fine del funerale, Bossetti e sua madre Ester Arzuffi si sono stretti in un lunghissimo abbraccio. Entrambi sono scoppiati in lacrime. Poi, prima di essere riportato in carcere dagli agenti della polizia penitenziaria, Bossetti ha salutato anche sua moglie Marita Comi, che in chiesa sedeva dietro di lui. Mentre Bossetti è tornato in carcere il feretro del padre è stato trasportato, con un breve corteo, fino al cimitero di Terno d'Isola per la tumulazione.

Il sacerdote: “Giustizia umana faccia il suo corso” – Don Renato Belotti, il parroco che ha celebrato i funerali di Giovanni Bossetti, parlando del muratore imputato per l'omicidio di Yara Gambirasio ha spiegato di avere avuto la sensazione di avere davanti “non una persona straordinaria ma semplicemente un figlio che ha perso il padre”. “Mi ha dato l'impressione di una persona buona dentro di sé”, ha detto il sacerdote che ha aggiunto che non è compito suo giudicare. “Non sta a me giudicare – ha spiegato don Belotti – prendo atto della situazione e del coraggio di aver voluto dire qualcosa”. “La giustizia umana faccia il suo corso – ha concluso il sacerdote -, il perdono e la misericordia sono divini”.

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