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“Borsa di mia figlia piena di soldi”, così la mamma ha fatto scattare l’indagine su escort minorenni a Bari

“Ho visto la borsa di mia figlia aperta e ho guardato dentro. C’era un portafoglio gonfio di soldi” aveva raccontato la mamma di una 16enne, facendo partire le indagini che hanno portato alla luce il giro di prostituzione minorile a Bari che ha coinvolto almeno tre adolescenti.
A cura di Antonio Palma
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Borse piene di soldi e una vita mondana di lusso incompatibile con una ragazzina appena 16enne che frequenta ancora il liceo, è il campanello di allarme che ha messo in moto la mamma di Bari che per prima si è accorta che qualcosa non andava e ha denunciato tutto facendo partire l’inchiesta su escort minorenni a Bari. “Ho visto la borsa di mia figlia aperta e ho guardato dentro. C’era un portafoglio gonfio di soldi” aveva raccontato la donna agli inquirenti nel 2022 facendo partire quelle indagini che hanno portato alla luce il giro di prostituzione minorile a Bari che ha coinvolto almeno tre sedicenni.

È stata proprio la caparbietà e il coraggio della mamma di una delle 16enni coinvolte, insieme a quella di un’altra ragazzina, a portare gli inquirenti sulla pista dello sfruttamento della prostituzione e una inchiesta che nelle scorse ore ha fatto scattare dieci arresti. La donna, dopo aver affrontato la figlia chiedendole dei suoi comportamenti anomali, non si è arresa davanti alle sue risposte e  ha controllato telefono e frequentazioni.

Lo stesso percorso di un’altra mamma preoccupata per la figlia e che, dopo liti e discussioni accese in casa, si è rivolta alle forze dell’ordine, ipotizzando che la ragazzina potesse essere coinvolta in un giro di prostituzione minorile. Nelle foto sui cellulari le ragazze infatti erano fotografate con mazzi di banconote in feste con adulti e usavano persino una carta di credito gold intestata a un uomo. “Quando le chiesi di chi fosse quella carta, mi disse che l’aveva trovata per terra” ha raccontato una mamma.

Alcune ragazze hanno riferito in audizione di essere state avvicinate da altre donne adulte che già si prostituivano. Quattro le donne che sono state poi arrestate proprio con l’accusa di sfruttamento della prostituzione minorile. Altre ragazze sarebbero state avvicinate direttamente dalle amiche a scuola. “Un giorno, all’uscita di scuola, la mia amica mi ha proposto di prostituirmi per guadagnare dei soldi. Dopo qualche settimana andammo a un appuntamento” ha raccontato una di loro.

Tutte erano adescate con la promessa di guadagni e soldi facili con l’obbligo però di consegnare il 50 per cento dei loro guadagni a chi le sfruttava, tra cui un giovane, anche lui arrestato. Il motore che spingeva tutto infatti era il denaro. "Il danaro guadagnato con la prostituzione veniva utilizzato dalle ragazze, per acquistare abiti, borse e cenare in ristoranti costosi", hanno spiegato gli inquirenti. Secondo la Procura la motivazione delle ragazzine erano proprio i soldi visto che nessuna pare provenisse da contesti disagiati e le famiglie, anche se non ricche, non avevano problemi economici.

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