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Guerra in Ucraina

Guerra Ucraina, Borrell: “Non basta aumentare le spese militari, serve difesa europea comune”

Secondo l’Alto rappresentante per gli Affari esteri europei non basta aumentare la spesa militare nei singoli Paesi europei, ma è necessario unire gli eserciti del Vecchio Continente.
A cura di Giacomo Andreoli
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"Aumentare la spesa militare e basta non è utile, bisogna uniformare e coordinare le spese militari al livello europeo". A spingere verso la difesa comune europea è l'Alto rappresentante per gli Affari esteri Joseph Borrell, in audizione al Parlamento europeo. Borell ha parlato di un piano in fase di discussione per aumentare i fondi al livello europeo e gestire assieme i vari eserciti e le varie dotazioni militari. Tuttavia ha assicurato che la Commissione non vuole creare "una Nato europea, ma unire la difesa dei Paesi Ue per rafforzare anche l'Alleanza atlantica". Infatti, ha argomentato, "è ovvio che sarebbe meglio investire in alimentazione piuttosto che in armi, ma ora è evidente che ci sono delle minacce che vanno affrontate".

La posizione sembra in linea con quanto sostenuto negli ultimi giorni dal Movimento 5 stelle di Giuseppe Conte. L'ex premier ha discusso con il presidente Draghi, criticando un possibile frettoloso aumento dei fondi italiani al 2% del Pil (come richiesto dalla Nato) senza una gestione comune della difesa e una razionalizzazione delle spese al livello comunitario.

Il politico spagnolo ha poi annunciato in un tweet di aver deciso di considerare "persone non grate" diversi funzionari russi presso l'Unione europea,"in quanto coinvolti in attività contrarie al loro status diplomatico". La decisione arriva dopo l'espulsione di 30 diplomatici di Mosca da parte dell'Italia, con la mossa coordinata assieme a Spagna, Francia e Germania, che stanno procedendo allo stesso modo. Madrid, ad esempio, ha avviato l'espulsione di altri 25 funzionari russi. Scelte che hanno scatenato l'ira della Russia, che ha annunciato simili espulsioni di diplomatici europei.

Durante l'audizione, infine, Borrell ha assicurato che non ci sono "motivi per ritenere la sicurezza europea in pericolo", ma ha comunque parlato di un'attenzione fortissima da parte di tutte le istituzioni europee su quanto sta accadendo in Ucraina.

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