Borgosesia, multe a chi fa la spia sugli assembramenti (finti) in casa: cosa si rischia

Una denuncia per procurato allarme: è quella che a Borgosesia rischiano i cittadini che segnalano senza fondati motivi la presenza di troppe persone in un’abitazione in violazione delle recenti norme anti-Covid. A prometterla è è il sindaco leghista del comune in provincia di Vercelli, Paolo Tiramani. Questo perché "molte delle segnalazioni ricevute sono risultate alla polizia municipale prive di fondamento e dovute esclusivamente a cattivi rapporti di vicinato", dice Tiramani polemizzando anche col governo.
Oggi (mercoledì, ndr) ho deciso di fare un’ordinanza contro i delatori da Dpcm”, ha scritto su Facebook, “sono stufo… non è giusto ricevere continue segnalazioni che fanno perdere tempo prezioso alla nostra polizia municipale. Chi farà una segnalazione totalmente infondata, sarà passibile di multa”.
“Visto che molte delle segnalazioni ricevute sono risultate prive di fondamento, e dovute esclusivamente a cattivi rapporti di vicinato – dice Tiramani – ho deciso di intervenire. La parte del Dpcm sui ‘delatori’ crea problemi non indifferenti, come peraltro avevo temuto fin da subito. Le segnalazioni infondate hanno impegnato senza motivo la nostra Polizia Municipale per le opportune verifiche, facendoci sprecare tempo e denaro, per non parlare poi dell’aggravarsi delle tensioni sociali e del clima di allarmismo nei confronti dell’emergenza sanitaria. Ho quindi provveduto ad emettere immediata ordinanza per stabilire che le segnalazioni devono essere circostanziate ed effettuate in modo ufficiale”. Se effettivamente si tratterà di violazione del Dpcm, proseguono dal Comune, si interverrà opportunamente. “In caso contrario si verificherà se i segnalatori siano perseguibili per procurato allarme, e quindi passibili di ammenda da 10 a 516 euro”.
Mi auguro che, la prossima volta, anche il governo rifletta meglio – conclude il deputato-sindaco – lanciando simili inviti, invece di risolvere i problemi ne crea di nuovi per tutta la collettività".