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Bordello “a conduzione familiare” nel Veneziano: si prostituiva anche il marito

La casa adibita ad attività di prostituzione si trovava a Marcon: a gestirla una donna cinese di 41 anni sposata con un italiano di 58. Secondo l’accusa i due sfruttavano una connazionale della donna, clandestina.
A cura di S. P.
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I Carabinieri del Nucleo Operativo e Radiomobile di Mestre hanno scoperto nella provincia di Venezia la presenza di una casa adibita ad attività di prostituzione. Si trattava di un bordello la cui gestione a Marcon era nelle mani di una donna di origini cinesi di 41 anni. Una donna sposata con un italiano di 58 anni che, a quanto pare, si prostituiva a sua volta nel loro appartamento. La donna è stata arrestata ed è stata rintracciata una connazionale che secondo l’accusa veniva sfruttata per prestazioni sessuali alla mercé della clientela più disparata. Quando i carabinieri sono giunti all’interno dell’abitazione hanno trovato le due donne cinesi: la prima, regolare, che provvedeva a mantenere i contatti con i clienti e la seconda, sfruttata e irregolare sul territorio nazionale.

Nell’appartamento un ampio e variegato armamentario di “sexy toys” – Al momento del controllo dei militari è stato trovato in casa anche un particolare armamentario necessario per le prestazioni sessuali, fornite in base al tipo di cliente e alle modalità richieste. L’immobile, unitamente al materiale attinente al reato rinvenuto sul posto, è stato sottoposto a sequestro e la famiglia allargata è stata condotta in caserma. Dopo gli accertamenti del caso è scattato l’arresto nei confronti della tenutaria, mentre il marito e un cliente sono stati denunciati in stato di libertà per favoreggiamento e sfruttamento della prostituzione. Per la donna sfruttata, sono state avviate le procedure per l’espulsione.

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