Bonus asilo nido, ecco come rimediare se si sbaglia a compilare la domanda
Più di 46.800 domande arrivate da lunedì a oggi, quasi un quarto dei fondi previsti già ‘prenotati’: questi i dati che fornisce l’Inps sulle domande pervenute per aver accesso al Bonus asilo nido. Un buono da mille euro (è il tetto massimo) per ogni bambino iscritto all’asilo nido e nato a partire dal primo gennaio 2016. In totale, sono stati messi a disposizione 144 milioni di euro e sarà possibile per i genitori presentare domanda fino al raggiungimento di questo limite. L’Inps, rispondendo a delle segnalazioni fatte da alcuni genitori che hanno avuto alcune difficoltà o problemi tecnici durante la compilazione della domanda, ha fornito ulteriori chiarimenti su alcuni punti critici.
Errori di compilazione delle domande
L’Inps formula alcune delle ipotesi possibili in caso di errore nella compilazione delle domande su segnalazione degli stessi utenti. Nel caso in cui è stato indicato un Iban errato nella domanda, è possibile allegare l’SR163 con i dati corretti e a quest’ultimo si farà riferimento in fase di lavorazione della domanda. Se invece si fossero indicati mesi in più rispetto a quelli realmente frequentati, “basterà allegare le ricevute solo in riferimento ai mesi effettivamente frequentati”. Al contrario, se sono stati indicati solo alcuni mesi ma si vuole ottenere il bonus anche per altre mensilità, sarà invece necessario compilare una nuova domanda con i mesi mancanti.
Per chi ha invece inserito dati errati (come una sbagliata data di iscrizione) è possibile allegare alla domanda una autodichiarazione che rettifica l’informazione errata presente nella domanda. L’Inps, però, suggerisce anche di rifare la domanda nel caso in cui l’errore riguardasse i dati anagrafici. Sarà possibile fare una nuova domanda anche se si dovesse verificare che nella ricevuta della domanda ci siano dati errati e diversi da quelli indicati al momento dell’inserimento.
Dati presenti nelle fatture
L’inps sottolinea che è possibile che nelle fatture/ricevute/bollettini non ci siano i dati del genitore o del figlio (soprattutto il codice fiscale): in quel caso si potrà “allegare qualsiasi documento utile per rendere evidente il rapporto di filiazione”. Ad esempio: la domanda di iscrizione al nido nella quale risultino i dati mancanti nelle fatture, oppure documentazione integrativa come la fotocopia del codice fiscale. L’istituto di previdenza spiega che questa possibilità potrebbe verificarsi “poiché ad oggi la documentazione in vostro possesso è stata rilasciata prima della pubblicazione del Dpcm e della circolare operativa Inps”. L’istituto comunque specifica che quando sarà tutto a regime, le fatture/ricevute/bonifici dovranno necessariamente indicare i codici fiscali di entrambi, per cui a partire da settembre la documentazione dovrà essere conforme ai requisiti previsti dalla circolare.
Cambio di asilo a settembre
Tra le possibilità di problemi segnalati dall’Inps c’è quello riguardante il caso in cui il figlio a settembre frequenti un asilo diverso da quello frequentato nei primi mesi dell’anno. L’istituto di previdenza spiega che in fase di domanda, per prenotare gli importi “basta cliccare la dichiarazione che il minore è stato già iscritto o che sarà iscritto anche per il prossimo anno educativo 2017/2018”. Nel momento in cui viene inserita la documentazione è possibile indicare il nome del nuovo asilo.
In un secondo momento, il genitore potrà “allegare nella stessa domanda anche le fatture relative al secondo asilo nei mesi corrispondenti e ogni documentazione utile a far comprendere che vi è stata una modifica, come ad esempio la domanda di iscrizione al nuovo asilo”.