Bomba d’acqua su Torino: in metro le scale mobili diventano cascate. In strada alberi crollati
Bomba d'acqua su Torino ieri pomeriggio. In mezz'ora, tra le 15,30 e le 16, sul capoluogo piemontese sono caduti circa 75millimetri di pioggia, pari a quasi il 10% di quanto ha piovuto mediamente in un anno, negli ultimi 20 anni. Tombini otturati e saltati. Le stazioni del metrò sono state evacuate, le scale mobili trasformate in cascate. Sommerse strade, piazze e portici. Gli allagamenti maggiori in via Pianezza, in corso Umbria e nell’area di corso Potenza. Blackout temporanei. Alberi crollati in più punti della città in corso Regina, in piazza Adriano, in corso Inghilterra e in corso Vittorio. Immediato l'intervento di Vigili del Fuoco e forze dell'ordine. Grossi disagi per i cittadini, ma nessun ferito per fortuna. A 24 ore dal nubifragio oggi si contano i danni. Per il sindaco Chiara Appendino si tratta di “un fenomeno violento e di portata straordinaria. Il clima sta cambiando. Questi fenomeni stanno diventando sempre più frequenti. Daremo una risposta strutturale”.
Il sindaco Appendino: “Allagamenti perché fenomeno straordinario”
“Ieri – spiega il sindaco di Torino, Chiara Appendino – in meno di un'ora, sono caduti su Torino 75 millimetri di pioggia. In soli 30 minuti è caduto circa il 10% di quanto, dal 2000 ad oggi, cade in un intero anno. Un fenomeno violento e di portata straordinaria, anche maggiore di quelli che purtroppo vediamo sempre più frequentemente. Le emissioni di CO2 sono tra i principali responsabili del cambiamento climatico e non esistono macro interventi risolutivi ma solo interventi che servono a mitigare gli effetti del cambiamento e ad arrestare, per quanto difficile, il cambiamento stesso”.
“Eventi di questo tipo – come è accaduto ieri – fanno sì che grandine e foglie intasino i tombini (la cui manutenzione, ci tengo a ricordarlo, viene regolarmente effettuata da Smat) e l'acqua non riesca a defluire. Ma non è questo il motivo principale degli allagamenti, come vedremo fra poco. Come vi avevamo già spiegato con l'Assessore Alberto Unia, questi fenomeni stanno diventando sempre più frequenti, sia qui che altrove. Per questo motivo la Città di Torino sta dando una risposta strutturale che vada da un lato a ridurre il più possibile il suo impatto sui cambiamenti climatici, dall'altro a mitigare gli effetti di questi ultimi”.
“Per la rete idrica di Torino 160 milioni di investimenti”
Facciamo esempi concreti. Circa 160 milioni di euro per una condotta di 14 Km che potenzia la rete idrica di Torino. I lavori sono già in corso, impiegano 5mila operai e dureranno quattro anni.
Si va così ad agire su quello che è tra i problemi principali in questi casi, ovvero il drenaggio delle acque. Che non viene rallentato (solo) a livello dei tombini e delle caditoie come scrivevo sopra, ma soprattutto dalla capacità stessa della rete idrica, progettata quando la portata delle piogge era sensibilmente inferiore. Inoltre, per interventi più di dettaglio, è già stata avviata un'analisi della rete più capillare per evidenziare i punti critici". Tra gli altri interventi citati dal primo cittadino, "il Piano di resilienza climatica per adattare il contesto urbano alle trasformazioni climatiche. Da pavimentazioni più chiare che mantengono temperature più basse, a un maggior numero di alberi, fino a concertazioni con il PRG per ridurre sempre di più il cemento e aumentare le aree verdi"; "Mobilità ed energia sostenibile". "Si tratta di un processo di cambiamento collettivo – precisa Appendino, che ha ringraziato anche tutti gli operatori al lavoro ieri per l'emergenza – L'importante è avere iniziato un percorso virtuoso che dovrà essere portato avanti nei prossimi decenni, nella speranza che le generazioni future possano trarne il beneficio auspicato. Abbiamo solo un Pianeta, rispettiamolo".