Falsa bomba al Duomo di Milano, trovato il mitomane che diede l’allarme
Era stata una telefonata delle 17.30 di venerdì scorso a scatenare il panico generale a Milano, quando un signore, rivelatosi fortunatamente solo un mitomane, aveva contattato la polizia per segnalare che all’interno del Duomo ci fosse una bomba. In pochissimi secondi, erano stati avvisati tutti gli agenti di guardia, che subito avevano provveduto a far allontanare i turisti e i fedeli, e avevano immediatamente chiuso l'ingresso al pubblico; dopo poco sul posto erano giunti anche gli artificieri che dopo una attenta analisi, avevano assicurato e accertato che fosse tutto ok, e che non ci fossero dei rischi reali.
Dopo poche ore erano quindi tutti certi che si trattasse solo di una bufala, e da subito si è così data inizio alla “caccia” all’uomo. La voce registrata dal centralino del 112, che inizialmente pareva appartenere ad un ragazzino, era già nota al commissariato di Polizia: sembrava infatti che per l’uomo, rivelatosi un pregiudicato italiano sulla cinquantina, tale Salvatore, già conosciuto alle forze dell'ordine poiché artefice di una serie di delitti contro il patrimonio, era abitudine telefonare per dare questi finti allarmi in altre parti della città. “Le attività investigative hanno escluso che vi fossero elementi di reale minaccia", avevano comunicato le autorità per tranquillizzare la città. L’uomo è stato quindi rintracciato in tempi brevissimi grazie all’utenza telefonica, e subito si sono recati presso la sua abitazione i carabinieri della compagnia di Corsico, che per prima cosa hanno sequestrato il cellulare incriminato. Il risultato per Salvatore è stata una denuncia per procurato allarme, reato che prevede l'arresto fino a sei mesi o l'attribuzione di una ammenda da 10 a 516 euro, ma su tutta la faccenda c’è da dire soprattutto una cosa: davvero uno scherzo di pessimo gusto.