Bolzano, i dubbi di Martina su Benno: “Quella notte ho portato a casa un assassino?”
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Si erano conosciuti su Tinder, si frequentavano da poco, poi lei è rimasta invischiata in un'indagine per omicidio. È la storia di Martina e di Benno Neumair, in carcere, lui per l'omicidio dei genitori Laura e Peter, avvenuto lo scorso 4 gennaio, a Bolzano. Indagata per favoreggiamento, lei, per aver lavato e conservato i vestiti che lui indossava la notte del delitto.
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"Martina è scossa, incredula, quasi esaurita – dice il datore di lavoro dell'amica di Benno, in un'intervista a Corriere.it. "Non dorme da settimane e da dieci giorni non la vedo, perché è in malattia. Ma sulla sua totale estraneità ai fatti potrei mettere davvero una mano sul fuoco". "Quando il suo nuovo amico è rimasto coinvolto in questa brutta faccenda è rimasta totalmente incredula – continua – Così mi ha chiesto consiglio". "Mi ha domandato d'incontrarlo per farmi un’ idea e aiutarla a capire se davvero questo giovanotto potesse essere un assassino". "Benno – racconta – si è presentato con lei. Era freddo, quasi gelido. Gli ho espresso il mio dispiacere per quello che stava accadendo alla sua famiglia. “In effetti siamo un po’ preoccupati”, avrebbe risposto lui.
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Se la posizione di Martina, che ha consegnato spontaneamente gli abiti agli inquirenti – quella di Benno si è aggravata. Se prima era indagato a piede libero ora per lui è scattata la misura cautelare. Nuovi e importanti elementi, secondo indiscrezioni, raccolti all'interno dell'abitazione di via Castel Roncolo, sarebbero stati acquisiti di recente dalla Procura con la conseguenza di aggravare il quadro indiziario a carico di Benno. Nel corso dell'udienza di convalida sabato scorso sono stati fatti ascoltare a Benno dei messaggi audio inviati da sua madre Laura – secondo l'accusa avrebbe ucciso la notte del 4 gennaio, insieme al marito Peter – a un'amica. Negli audio la Perselli si sfogava riguardo a Benno rivelando di essere molto preoccupata per lui.