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Bologna, uomo ucciso a coltellate nella notte: la vittima aveva 40 anni

Omicidio nella notte in un appartamento in via del Borgo di San Pietro a Bologna. Indaga la squadra mobile, avrebbe già individuato il presunto responsabile.
A cura di Susanna Picone
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Immagine di repertorio
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Omicidio nella notte nel centro di Bologna. Un uomo è stato ucciso in un appartamento in via del Borgo di San Pietro, nel centro storico della città, con ogni probabilità è stato assassinato a colpi di coltello. La vittima, secondo le prime ricostruzioni, è un cittadino tunisino di 40 anni circa.

La polizia è stata chiamata da alcuni residenti ed è arrivata sul posto intorno all'una della notte. Le indagini sono affidate alla squadra mobile della questura di Bologna, che ha già individuato il presunto responsabile. Si indaga sul movente, non si esclude possa essere legato a questioni di droga.

L'uomo fermato ritenuto responsabile dell'omicidio di via del Borgo di San Pietro 136 sarebbe un italiano di circa 30 anni. È  stato arrestato dalla polizia ed è difeso dall'avvocato Alessandro Cristofori, che lo ha incontrato questa mattina in Questura.

L'omicidio di Bologna si è consumato al settimo piano di un condominio di via del Borgo di San Pietro 136 in cui, secondo le prime informazioni, vivono un uomo e una donna entrambi italiani. L'appartamento è stato posto sotto sequestro. Tra la porta di casa e l'ascensore sono ancora visibili macchie e strisce di sangue. A quanto emerso, non è escluso che l'uomo sia stato ucciso mentre si trovava nell'ascensore del condominio.

Grazie alle testimonianze di alcune persone e alle immagini dei sistemi di videosorveglianza è stato possibile accertare che tutto era partito da una violenta lite tra la vittima e la persona fermata, per motivi in corso di approfondimento, all’esito della quale l’italiano colpiva con dei fendenti il tunisino provocandone la morte.

“Non ho sentito niente – le parole di una vicina di casa raccolte sul posto – ma mia mamma stava tornando intorno all’una e ha trovato un gran trambusto. I poliziotti le hanno detto che non poteva prendere l’ascensore e l’hanno accompagnata a casa”.

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